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Un altro pareggio per il Lecce, stavolta in casa contro il Perugia. Ora sono otto i risultati utili consecutivi da parte dei giallorossi, frutto di quattro vittorie e quattro pareggi, appunto.

Al Via del Mare sono arrivati ​​gli uomini di Alvini, una squadra ostica quella umbra, con marcature ferree che spesso sfociano in duelli “uno contro uno” a tutto campo; questo le consente, in assoluto, di subire pochi gol e, nello stesso tempo, di minare le energie degli antagonisti. Una formazione che ha come primo obiettivo quello di non far giocare gli avversari e successivamente attaccare, in maniera da costringerli a rimanere sempre equilibrati.

Il Lecce, in verità, ha approcciato perfettamente la partita, alla fine si conteranno ben dodici conclusioni per gli uomini di Baroni, di cui sei molto pericolose. Senza contare tutte le azioni che non si sono concluse per errori di rifinitura, quando sembrava che bastasse un soffio per andare in gol. Quando si svolge una mole di lavoro di questa portata, il Lecce è stato in proiezione offensiva per il 63% del tempo giocato senza segnare, accade che gli avversari diventino sempre più consapevoli della loro strategia di gioco, mentre chi deve fare la partita pian piano perda convinzioni ed energie.

Poi il tempo stringe, subentra la frenesia e si sa che spesso la fretta non porti i risultati sperati.

Nella seconda frazione di gioco, nonostante un timido risveglio da parte dei “grifoni”, il Lecce ha continuato ad attaccare, fino alla traversa colpita da Coda. A quel punto Baroni ha fatto alcune scelte, coraggiose, che però alla fine non hanno pagato.

Ha sostituito tutto il reparto offensivo, in blocco e contemporaneamente. Risultato? Non quello sperato sicuramente, anche perchè ricucire i reparti con tre uomini nuovi non è semplicissimo, ci vuole un po' di tempo e di questo ne ha approfittato il Perugia che ancor di più ha spezzettato il gioco impedendo di fatto agli innesti di entrare in partita, complice anche la stanchezza da parte del resto della squadra (il gioco che propone il Lecce è molto dispendioso). Si è notata soprattutto quella di Barreca già verso la fine del primo tempo e, nonostante il ragazzo abbia un mancino davvero vellutato, l'impressione è che quando cala atleticamente il primo a soffrirne sia Di Mariano, unitamente a tutta la catena di sinistra, che deve rispondere con repentine coperture alle discese “senza ritorno” del terzino.

Queste partite nascono in un modo e se non si è bravi possono finire anche con la beffa, il calcio questo ce l'ha insegnato. Il Lecce è stato bravo a non scomporsi concedendo pochissimo ai perugini, ben consapevole che un contropiede o una palla sporca avrebbe potuto segnare la “fine” della contesa.

Le note positive della partita sono due: il fatto di aver mosso comunque la classifica e quello di aver mantenuto inviolata la porta. Quelle negative sono più di due, ma noi ci concentriamo su quella importante: quando si ha la possibilità di vincere, va fatto. E questo è accaduto soprattutto nel primo tempo. Quando si hanno le opportunità di segnare, la palla va messa dentro. Le occasioni anche nitide ci sono state, lo abbiamo detto la volta scorsa contro l'Ascoli, lo ribadiamo adesso. Siamo consapevoli che non si possa vincere sempre, ma se nel rettangolo verde si nota la supremazia di una squadra è bene che questa non resti fine a se stessa.

Il Lecce non è la formazione più forte del torneo, almeno sulla carta sono almeno sei le compagini strutturate meglio, ma la differenza in Serie B non la fa chi ha speso di più e neanche i nomi: in B la differenza la fanno i fatti, la voglia, la determinazione e la capacità di rimanere sempre uniti. La formazione giallorossa deve ancora crescere, i margini ci sono e sono ampi, deve imparare a tenere botta anche nei delicati , ma allo stesso tempo momenti deve capire che i punti pesano e quando le partite si possono vincere, nessuno deve permettere che ciò non accada .

La prossima sarà a Brescia, le rondinelle sono partite bene in questo inizio di campionato, sulla carta sono una delle formazioni da battere e che diranno la loro fino alla fine.

Ora tocca al Lecce far capire al campionato quanto meriti di stare in alto, smettere di sprecare occasioni e concentrarsi sul bene comune.

Dove vince uno, vincono tutti.

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