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Non convince la decisione arbitrale sull'episodio che ha deciso Lecce-Milan, ovvero il fallo fischiato a Piccoli per fallo su Thiaw. Un pestone dai 30 metri, con l'attaccante giallorosso girato di spalle, non visto in campo dall'arbitro Abisso ma segnalato da Guida in sala VAR. Successivamente, il direttore di gara palermitano con on field review è tornato sulla sua decisione annullando il vantaggio del Lecce.

L'ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha analizzato l'episodio sul profilo Instagram di Cronache di Spogliatoio.

Contatto Piccoli-Thiaw: l'analisi di Gianpaolo Calvarese su Cronache di Spogliatoio

"Faccio una provocazione: se chiediamo a 100 addetti ai lavori se quello è fallo o meno io son convinto che 100 dicono il gol sia regolare. Guardando anche la faccia di Abisso ho visto la sua perplessità. È un episodio difficile, ma in Serie A la sensibilità arbitrale deve decidere di avere la forza in tal senso. Per me non era da chiamare. Ha ragione Rocchi nel dire che non esiste la volontarietà, ma neppure lo step on foot. È una semplificazione, è stato codificato per oggettivizzare un contatto per dare uniformità alle decisioni e restituire al pubblico conoscenza del regolamento e credibilità.

Per me non è un problema regolamentare ma di sensibilità arbitrale: il contatto ha avuto una causa-effetto? L'arbitro poteva andarla a vedere e non dare il fallo. Non è un problema di personalità, gli arbitri in A hanno personalità. A Coverciano ci divertivamo a dire: ma in una finale del Mondiale come valuteremmo un determinato episodio? La UEFA ha dato alcune direttive: se in sala VAR avete un dubbio fate quello che si aspetta il mondo".

Pestone Piccoli-Thiaw: l'analisi di Gianpaolo Calvarese sul suo profilo Instagram

"Il calcio sta cambiando, l'arbitraggio anche. 

Negli ultimi anni, con l'introduzione del VAR, si è cercato di oggettivizzare quanto più possibile l'applicazione del regolamento con il fine di rendere più comprensibili le decisioni arbitrali e nello stesso tempo aiutare gli arbitri a prenderle. Ma il rischio di superare il limite e di rovinare lo spirito di questo sport è reale. Un esempio è lo “step on foot” un "fatto” oggettivo apparentemente semplice da rilevare in sala Var. 

A mio modesto giudizio, lo "step on foot" si configura quando c'è una contesa del pallone rasoterra: chi arriva prima toglie la possibilità all'avversario di giungere a sua volta sul pallone e commette un fallo oggettivo (il classico "pestone"). 

Nel caso di @robertopiccoli17 e Thiaw in @uslecce - @acmilan, non c'è una vera contesa per prendere il pallone: questo è in alto, ed entrambi lo guardano. C'è contesa invece nel prendere posizione, come accade molto spesso sui lanci lunghi o sui calci da fermo: Piccoli pesta involontariamente il piede di Thiaw, che non chiede nessun fallo. 

Mi rendo conto dello sforzo degli arbitri, ma in questo caso a mio avviso non c'è niente di falloso: e soprattutto non si configura il chiaro ed evidente errore. Per questo il VAR non sarebbe dovuto intervenire".

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