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"Hey Google, Buongiorno!". E' così che ogni mattina il mio regalo di Natale si trasforma nel notiziario, poi in segretario personale, poi partono le canzoni preferite. "Remember when you were young, you shone like the sun". Un po' Syd Barrett ma con qualche piccolo cambiamento al testo della canzone. Perché noi tutti ci ricordiamo di quando il Lecce splendeva come il Sole ma è una luce che torna. Che torna ad illuminare questi colori. Ed è proprio perché parliamo di un Lecce pazzo che introduciamo la rubrica di oggi che enumera le fasi più importanti del match di ieri. Uno. Mi piace Fabio Liverani. Mi piace perché è come un bambino curioso che vuole provare in prima persona gli effetti di una sua marachella. Ehi, Fabio non mettere le mani lì che ti fai male. E puff! Fabio mette le mani e si fa male. Ora lo so e non lo faccio più. E così ieri pomeriggio ha voluto fare un esperimento: cominciare in avanti con due corti e veloci e finire con due alti e macchinosi. Non si è fatto malissimo, temo che si ripeterà. Due. L'effetto calcetto del Mercoledi sera si è impossessato di Calderoni che ad un certo punto della partita ha provato a tirare da tutte le zone del campo. Un po' come l'azione solitaria del portiere che a fine partita prova a far gol perchè tanto la partita è quasi finita e si è in vantaggio. Tre. Dopo il doppio passo in area alla CR7, adesso Pettinari vale come minimo 30-40 milioni. Il Crotone se lo vuole deve svenarsi. E meno male che non ha segnato! Quattro. Gli assist di Tachtsidis valgono da soli il costo dell'abbonamento di DAZN. Dell'abbonamento di tutti però. Cinque. Il segreto del match di ieri? Jallow in versione Doumbia. Accelera, accelera, accelera, ma poi oltre a lasciare i difensori avversari a Ceglie non riesce ad incidere sulla gara. Sei. I capelli di Jallow color Yellow sono letteralmente incomprensibili.
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