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Roberto D’Aversa piace perché ha dimostrato di non avere paura del rischio, si assume le proprie responsabilità quando tenta la scelta che possa cambiare l’inerzia di una partita, che possa svoltare l’andazzo di un incontro. Fino ad ora, spesso e volentieri, ci è riuscito svoltando dinamiche di gioco destinate a rimanere sempre le stesse se non modificate in corso d’opera.

Grazie a lui il Lecce si sta rivelando una sorpresa di questo avvio di campionato e, sebbene la stagione sia ancora immensamente lunga, noi tutti ci aspettiamo di poter raggiungere in fretta l’obiettivo stagionale, grazie alle sue intuizioni e i valori che, giornalmente trasmette ai propri giocatori durante gli allenamenti, per fargli capire l’importanza del contesto in cui si trovano e il sacrificio da dover quotidianamente impiegare per rendere orgogliosi i propri tifosi.

Roberto D’Aversa

In una recente classifica, stilata dai nostri colleghi di numericalcio.it, il Lecce occupa la prima posizione per numero di punti in più ottenuti grazie alle reti messe a segno dai subentrati (ben cinque, davanti per distacco ad Atalanta e Inter con due e Napoli con uno) e per numero di reti segnate dai subentrati (ben quattro, tre delle quali decisive, assieme a Inter e Napoli).

Sotto di un gol, nei minuti finali, alla prima giornata contro la Lazio, la scelta di far entrare Di Francesco, per provare a cambiare l’inerzia della partita, da parte di D’Aversa si rivelò decisiva con il gol-vittoria messo a segno dall’ex numero 11 giallorosso, ora in forza al Palermo, negli istanti finali.

Anche alla seconda giornata, contro la Fiorentina al Franchi, la scelta di far entrare dalla panchina Rafia e Krstovic nel secondo tempo, ebbe i suoi frutti: i due ragazzi, infatti, realizzarono entrambi i gol della definitiva rimonta per 2-2!

Infine, nella gara contro il Grifone, al Via del Mare (alla quinta giornata), l’ingresso in campo di Oudin negli ultimi minuti, fu l’ennesima genialata che il suo allenatore decise di “rischiare” per cambiare l’inerzia dell’incontro. Il francese, infatti, decise il match, che sembrava esser destinato a terminare a reti bianche, grazie a una sassata da posizione siderale che beffò l’estremo difensore genoano per la gioia incontenibile di tutti i tifosi presenti quella sera allo stadio.

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