"Gli volevo tirare le trecce...". Chi ha fatto arrabbiare Gaspar?

Il centrale giallorosso, con la sua esperienza, si sta confermando una colonna portante della retroguardia
Il clima nel post partita di Coppa Italia è stato di festa per il Lecce, che ha battuto la Juve Stabia 2-0 senza troppi patemi. Ma a rubare la scena, oltre ai gol, ci ha pensato Eusebio Di Francesco con una battuta simpatica rivolta al suo difensore Kialonda Gaspar.
"Gli volevo tirare le trecce... ha commesso un errore di chiamata su un'uscita nel primo tempo”, ha detto il tecnico con un sorriso, raccontando di un piccolo errore di chiamata da parte del difensore durante un’uscita nel primo tempo. Ma niente panico, anzi:
Per il resto ha fatto un’ottima partita. È un calciatore esperto e di personalità, un vero punto di riferimento per me in campo.
L'importanza di Gaspar
Parole che sottolineano l’importanza di Gaspar non solo come difensore, ma anche come uomo di fiducia di Di Francesco. Il centrale giallorosso, con la sua esperienza, si sta confermando una colonna portante della retroguardia, capace di guidare i compagni con sicurezza e di tenere alto il livello di concentrazione in campo.
In vista della prossima stagione, che si preannuncia ricca di sfide importanti per il Lecce, la presenza di un giocatore come Gaspar sarà fondamentale. La sua leadership non si limita al solo aspetto tecnico, ma si estende anche al ruolo di “collante” nello spogliatoio, dove la fiducia del tecnico e la stima dei compagni lo rendono un vero e proprio punto di riferimento.

Gaspar leader difensivo
Di Francesco, da parte sua, sembra voler costruire la squadra attorno a giocatori che incarnano determinazione e carattere, e Gaspar è senza dubbio uno di questi. Quel piccolo “scivolone” nella chiamata di un’uscita è stato quindi accolto con comprensione e ironia, segno di un rapporto solido e di una fiducia reciproca che andrà sicuramente a rafforzarsi.
Se il Lecce vuole puntare in alto, la presenza di un muro come Gaspar in difesa e la mano esperta di Di Francesco in panchina potrebbero fare la differenza. E chissà, forse la prossima volta le trecce verranno davvero tirate… ma solo per gioco, e per ricordare che anche i leader di un gruppo possono concedersi qualche leggerezza.