Falcone: "Siamo partiti male, ecco cosa ci ha fatto cambiare". E su Siebert...

Le parole del capitano dei giallorossi nella conferenza stampa odierna
L'estremo difensore e capitano del Lecce Wladimiro Falcone ha risposto alle domande dei giornalisti nella mattinata di oggi in conferenza stampa. Ecco le sue parole sul questo inizio di Serie A, sullo spogliatoio e le differenze tra Baschirotto e Tiago Gabriel.
Con il Sassuolo un punto guadagnato o due punti persi?
Secondo me potrebbero essere due punti persi, perché comunque la partita, se la guardiamo ai punti, meritavamo più noi. Non è stata una grande partita sotto l'aspetto degli highlights. Ci sono state poche occasioni, però magari se qualcuno doveva vincere quelli eravamo noi. Dall'altra parte penso anche che magari negli anni scorsi questo tipo di partite, e sono 4 anni che sono qua, l'avremmo persa con l'unico tiro in porta loro.
Quindi dobbiamo vedere il bello della partita: non aver preso gol, aver concesso pochissimo e non aver perso questo tipo di gara. Poi lì davanti magari potevamo fare qualcosina di più, ma sono sicuro che continueremo a lavorare con il mister e, ecco, magari questo tipo di partite le andremo anche a vincere.
Una spiegazione sulle difficoltà offensive
Diciamo che spiegazioni ce ne sono poche. Col mister lavoriamo tanto in fase offensiva. C'è anche da dire che, se guardiamo l'attacco del Sassuolo, hanno Berardi, Laurienté e Pinamonti. Non sono gli ultimi arrivati e non hanno fatto un tiro in porta.
Questo vuol dire che comunque in Serie A fare gol non è facile. Però con il mister lavoriamo tanto e dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, ma non la vedo come una cosa da migliorare al 100%. Ci manca qualcosina lì davanti, qualche giocata in più, però sono sicuro che arriverà e ripeto, non è facile segnare in Serie A.

Sui record scritti con la maglia giallorossa
Per me significa tanto. Da giocatore è naturale che mi piaccia battere i record. Sicuramente quando sono arrivato qui non pensavo di fare così tanta strada o comunque di rimanere nella storia del Lecce. Sono veramente contento, onorato di esserci. So di aver scavalcato tanti grandi portieri della storia del Lecce.
Questo davvero mi onora e spero di non fermarmi qui, di continuare a scrivere la storia, soprattutto con la quarta salvezza di fila. Sarebbe un bellissimo traguardo. Poi quelli personali fanno sempre piacere, però so che i record sono fatti per essere battuti, quindi a mia volta spero che qualcun altro batta il mio record e continui a scrivere la storia del Lecce.
Le differenze con gli anni precedenti
Sono arrivato il primo anno che eravamo un gruppo un po' più italiano, quindi magari in spogliatoio si parlava più italiano e quindi eravamo un po' più uniti. Poi piano piano sono arrivati tanti stranieri e quindi si è dovuto cambiare il modo di parlare perché lo spogliatoio è sacro, bisogna parlare tra di noi. Ho dovuto imparare l'inglese, quindi sto parlando fluentemente inglese con i miei compagni.
Quest'anno siamo partiti male, poi abbiamo parlato con determinati giocatori. Tra i senatori ci siamo detti che così non potevamo continuare, che dovevamo cambiare qualcosa e da lì qualcosa è scattato. Ci siamo parlati prima della partita col Bologna, da lì qualcosa è scattato, quindi sono contento dello spogliatoio, del gruppo. La gente ha capito cosa significa stare a Lecce e spero che si possa continuare così.