Argentina in Angola senza i tre dell’Atletico: i vaccini fermano Alvarez, Molina e Simeone
La Nazionale di Gaspar affronterà in amichevole l'Argentina, ma il problema della febbre gialla ha fermato alcuni protagonisti del match
L'amichevole Angola-Argentina fra polemiche e febbre gialla
L’importanza dei vaccini emerge in modo evidente dal caso che coinvolge la Nazionale argentina alla vigilia dell’amichevole in programma venerdì a Luanda, in Angola. Il commissario tecnico Lionel Scaloni aveva convocato quattro giocatori provenienti da club europei: Julian Alvarez, Nahuel Molina e Giuliano Simeone dell’Atletico Madrid, oltre a Lautaro Martinez dell’Inter. I quattro si ritroveranno poi il 26 novembre al Metropolitano per la quinta giornata di Champions League, ma l’avvicinamento al match africano ha creato non pochi imprevisti.
Per entrare in Angola è obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla. Un dettaglio che non tutti i convocati avevano completato nei tempi necessari. I tre giocatori dell’Atletico non sono riusciti a finalizzare la procedura vaccinale e, per questo, sono stati esclusi dalla trasferta e resteranno in Spagna. Nessun problema invece per Lautaro Martinez, che aveva già completato il ciclo richiesto.
L’attaccante nerazzurro sarà regolarmente in campo nell’amichevole di Luanda, allo stadio “11 de Novembro”, organizzata nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza angolana. Per assicurarsi la presenza di Lionel Messi e degli altri campioni dell’Albiceleste, l’Angola di Gaspar ha investito una cifra significativa: 12 milioni di euro.
Terminato l’impegno africano, Lautaro rientrerà in Italia in vista del derby del 23 novembre, mentre l’assenza dei tre giocatori dei Colchoneros rappresenta un caso emblematico su come la gestione preventiva delle vaccinazioni possa incidere sulle convocazioni internazionali.
Cos'è la febbre gialla
La febbre gialla è una malattia virale acuta trasmessa dalle punture di zanzare infette, presente soprattutto in alcune aree dell’Africa e del Sud America. Può manifestarsi con sintomi lievi simili a un’influenza, ma nelle forme più gravi provoca febbre alta, ittero, emorragie e può essere letale. Per questo molti Paesi a rischio di trasmissione hanno introdotto l’obbligo di vaccinazione per chi entra nel loro territorio.
Da quando è obbligatori il vaccino
Il vaccino – sicuro ed efficace – è richiesto a livello internazionale dal 1967, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito le norme sanitarie per i viaggiatori; in particolare, l’obbligo viene applicato dai singoli Stati in base alla situazione epidemiologica locale, come accade in Angola, dove l’ingresso è consentito solo a chi può esibire il certificato di vaccinazione valido.





