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Dopo quasi tre mesi dalla vittoriosa sfida in Coppa Italia, il Lecce di Marco Baroni ospiterà i ducali di Enzo Maresca fra le mura amiche per la prima delle due sfide di campionato. Si tratta di una partita che definire ‘di cartello’ (come si soleva dire una volta), per il torneo cadetto, è quantomeno riduttivo. Naturalmente, una vittoria potrebbe fornire una notevole iniezione di fiducia per entrambe: per i gialloblu potrebbe significare l’approdo in zona promozione, per i giallorossi invece consoliderebbe un trend eccezionalmente positivo.

La differenza di punti fra i due team (e le conseguenti posizioni in classifica) non deve trarre in inganno: anche se il Parma occupa ‘solo’ il decimo posto con 16 punti, è comunque una compagine di tutto rispetto e zeppa di elementi di rilievo e con un’esperienza enorme, anche in categorie e campionati superiori.

Che avversario ci aspetta, quindi? Innanzitutto, una formazione che deve trovare una certa continuità di risultati, se è vero che il ruolino di marcia cita 4 vittorie, 4 pareggi e ben 3 sconfitte in cascina. E’ altrettanto vero però che, dopo un periodo di appannamento iniziale - con le sconfitte con Cremonese, Ternana e Reggina - il Parma di Maresca ha invertito il flusso negativo inanellando due vittorie consecutive, seppur entrambe di misura, conseguite a Cittadella e con il Vicenza. Il morale sembra essere tornato a livelli soddisfacenti e, con elementi in rosa del calibro di Vazquez, Tutino, Inglese e, soprattutto, un certo Gigi Buffon, non si può lasciare spazio alle ali dell’entusiasmo.

Il passaggio dal 4-3-3 (o, forse, sarebbe più corretto definirlo un 4-1-4-1) ad un 5-3-2 ‘mascherato’ da 3-5-2(più per necessità, ad essere onesti) ha permesso a Maresca e i suoi di alzare il livello delle loro performance, di aumentare la precisione media dei passaggi (attualmente attestata all’80,6%, valore notevole) e di innescare un elemento davvero promettente come Adrian Benedyczak. Il ventenne centravanti polacco, già a quota 3 gol in 6 gare, è un colosso che sarà da attenzionare parecchio domenica prossima. 

Rispetto al match di Coppa Italia, dove si ebbe l’impressione che i ducali avessero sofferto di una certa mancanza di equilibrio, la lista dei titolari del Parma ha progressivamente cambiato volto: è il caso di citare i nomi di Cobbaut, Danilo, Del Prato e Coulibaly (allora assenti), così come Buffon che era alle prese con una condizione fisica non ottimale; poi, il progetto Sohm in qualità di terzino destro è stato accantonato, Iacoponi non è più al centro dell’attacco e l’ex capitano Gagliolo è volato in Serie A a Salerno. Sarà quindi uno starting eleven profondamente diverso, con distanze fra i reparti più bilanciate e, per questo, capace di porre insidie in ogni angolo del campo.

Il Parma, poi, adesso entra più deciso nei contrasti rispetto agli esordi, e ciò è testimoniato dai 3 cartellini rossi totali e dalle 2,5 ammonizioni di media per partita comminati ai gialloblu (per raffronto, il Lecce è a quota zero espulsioni ed ha 1,9 cartellini gialli per gara). Sarà quindi una gara in cui i mismatch con gli uomini di Baroni più tecnici (pensiamo ai vari Strefezza e Di Mariano, per citarne solo due) potranno spostare gli equilibri e risultare decisivi al fischio finale. 

L’identikit del Parma di domenica potrebbe essere presto svelato: fra i pali, Buffon è inamovibile e sarà ovviamente titolare; Osorio e Cobbaut vestiranno i panni dei fedeli compagni del ‘veterano’ Danilo nel pacchetto arretrato; a centrocampo, le incursioni di Del Prato e Coulibaly troveranno in Barreca e Calabresi due duelli all’ultimo sangue, mentre in cabina di regia Schiattarella e Juric faranno legna per permettere a Vazquez di espimersi con le sue giocate e la sua indubbia caratura tecnica; in attacco, Gennaro Tutino (che contro il Lecce ha sempre offerto prestazioni elevate) e, come già detto, Benedyczak cercheranno di fare il bello e cattivo tempo in quella che sarà un’occasione di rivalsa (per i loro colori) più unica che rara.

E’ vero però che il grado di pressing degli uomini di Baroni ed uno stato di forma che, probabilmente, è migliore di quello degli opposti, in questo momento, saranno armi che possono essere in grado di controbattere efficacemente agli spunti avversari.

Insomma, il Parma verrà a Lecce senza timori reverenziali e con un atteggiamento tutt’altro che rinunciatario. D’altronde, le trasferte della B di quest’anno sono soprattutto questo. Per il Lecce, che non vince in casa con i ducali dal 1990-91, è l’occasione giusta per confermare il grande momento positivo con un andamento che lo ha portato nelle primissime posizioni e per capitalizzare appieno il bagaglio di sensazioni incoraggianti fin qui respirate. 

Sarà una bella partita per gli spettatori neutrali. Ci auguriamo che per noi (e per il Via del Mare che si appresta ad essere – finalmente – gremito) possa essere fantastica. Magari, tanto quanto quella del 1988, terminata 3-2 per i giallorossi, che sancì il ritorno del Lecce nel massimo campionato e che vide l’apertura delle marcature da parte di un certo… Marco Baroni.

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