Quando le luminarie diventano discriminatorie: lo strano caso di Corso Porta Luce
Undici a due: questa la (s)proporzione con la quale è stata addobbata la stessa strada commerciale
Nel periodo natalizio si assiste all’abbellimento delle città. Le strade, i centri storici, i marciapiedi, i palazzi, i balconi vengono addobbati a festa per consentire ai cittadini e agli ospiti di godere di uno spettacolo di luci, colori, energia, emozione e tanto altro. E questo spirito non manca a Galatina, anzi. Da qualche giorno le principali strade della città sono state riempite di luminarie e di addobbi particolari, in piazza San Pietro è stato posato un albero decisamente bello.
Esiste, però, una strada dove lo spirito del Natale è stato abbondantemente lasciato da parte ed è invece stato attivato lo spirito della discriminazione. Stiamo parlando di Corso Porta Luce.
Corso Porta Luce è una delle strade commerciali di Galatina e nel suo interno ha due pezzi, circa di uguale misura, divisi dall’arco di Porta Luce, appunto: il primo pezzo conduce verso la Villa Comunale e il secondo va verso la tangenziale interna e gli uffici comunali.
Ebbene gli addobbi natalizi restituiscono un quadro sconcertante ma anche oggettivamente brutto al colpo d'occhio. Sulla via sono state installate delle luminarie che fanno da cornice, per un numero totale di tredici. È la loro distribuzione altamente illogica che lascia stupiti: undici luminarie, quasi una sopra l’altra (come si può notare in foto) da un lato, quello di Serie A, e solo due luminarie ben distanti (come si vede in foto) ma che non coinvolgono logicamente (e come potrebbero?) tutta la parte di strada lasciando al buio alcun i negozi e alcune attività dall'altro lato, quello di Serie B.
In più, a volerla dire tutta, da Corso Porta Luce si sarebbe potuto fare uno sforzo di qualche metro, invece che fermarsi, e coinvolgere anche via De Gasperi che contiene altre attività commerciali, e arrivare fino agli uffici comunali. Ma questo fa parte di un altro discorso, più ampio. La scelta rimane assai discutibile, dunque, perché dapprima spacca in due la via e in secondo luogo, come se non bastasse, lascia fuori il pezzo finale della metà di Serie B escludendo di fatto alcune attività e spazi.
Un'immagine sconcertante all’occhio del visitatore, davvero brutta e poco inclusiva di città su cui in futuro è utile tornare per ragionare su come queste scelte vengano fatte. Ma una cosa è sicura: è un caso unico nel contesto galatinese. Non c’è via della città dove sia emersa questa sproporzione numerica così alta. Non c’è via dove al suo interno siano state installate luminarie un metro sì e un metro dopo no. Non c’è via dove alcune attività siano state lasciate al buio al fianco di altre sovra-illuminate.