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A poche ore dall'eliminazione in UEFA Youth League, è giusto fare qualche considerazione sul nuovo corso del Lecce Primavera. 
Innanzitutto una provocazione.

Cosa avrebbe combinato in Youth League la formazione campione d'Italia?

Probabilmente uno sfracello. Resta un “what if?", ma soprattutto un grande rammarico. Al termine di un ciclo triennale, partito con Grieco (nella cui formazione militavano i talentini rumeni ed Hasic) e terminato con le acquisizioni di Dorgu, Berisha, Corfitzen ed il grande lavoro di Coppitelli, il Lecce vantava davvero una macchina da guerra.

Primavera

Risultati incredibili da gennaio a giugno 2023, rimasti nella storia. Quel gruppo meritava un palcoscenico europeo ma purtroppo le regole della competizione non lo hanno consentito. Per fortuna c'è chi gioca su un altro palcoscenico, addirittura superiore, come la Serie A. Gli effetti della Primavera 2022-23 ci sono e dureranno nel tempo.

Un nuovo ciclo e tante batoste

In estate è avvenuto praticamente un reset. Sulla carta, la formazione di Coppitelli ha perso più di 40 gol considerando i soli Dorgu, Berisha, Corfitzen e Burnete. Poi, in tempi recenti, il numero 9 (capocannoniere in carica, non uno dei tanti) è stato reintegrato, ma anche qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte.

Burnete aveva toccato il cielo con un dito dimostrando sul campo di essere superiore alla categoria Primavera, per poi debuttare in Serie A da protagonista contro la Lazio. In quella calda sera di agosto non si sarebbe mai aspettato di tornare in U19 e trovarsi in un contesto totalmente diverso, in cui di palloni puliti ne arrivano pochi. Ieri ha lasciato il terreno di gioco stizzito e ci sta: questa non è la sua squadra. Probabilmente anche Vulturar e Pascalau, dopo aver svolto in ritiro con la Prima Squadra, si aspettavano una stagione diversa. Inevitabile che il loro rendimento sia condizionato dal punto di vista degli stimoli. È umano.

Burnete

Dunque, in estate sono cambiati praticamente 15 tasselli ed i pochi reduci dall'annata precedente fanno fatica a calarsi in un'ottica totalmente differente, ovvero lottare per la salvezza. La permanenza in Primavera 1 verrà raggiunta, anche perché retrocederà solo una formazione in questo campionato. Il vero peccato è che qualche tassello interessante, in questo contesto, fa fatica a brillare. Doveva essere la stagione della consacrazione per Vulturar e McJannet, tuttavia i due classe 2004, all'ultimo anno tra i giovani, sono tenuti a fare da chioccia ai nuovi: arrivati da tutte le parti del mondo oppure dall'U18 (che in fin dei conti è un altro mondo).

Ma non è tutto da buttare. Qualche potenzialità si intravede. Agrimi è il calciatore italiano più interessante: ha estro, è acerbo, ma vale la pena lavorarci. Ieri Helm ha fatto un grande gol e tre giorni prima aveva conquistato un rigore in campionato. Jemo anche ha mostrato qualche spunto interessante in Primavera, ma trattandosi di un 2004 deve accelerare il processo di crescita.

Ha davvero senso discutere sulla guida tecnica?

Coppitelli

No. Perché Coppitelli è tra gli allenatori più esperti in circolazione nell'ambito Primavera e 4 mesi fa ha vinto uno scudetto. È tenuto a gestire tanti nuovi arrivati e capire come valorizzarli al meglio. Nella stagione in corso può considerarsi un traghettatore che sicuramente porterà questa squadra alla salvezza. In un'ottica più ampia, è l'uomo giusto per aprire un nuovo ciclo.

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