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Colpo del Brindisi Calcio che fa portato in Puglia un centrocampista che vanta in carriera oltre 50 presenze in serie B con le maglie di Ascoli e Cosenza

Cresciuto nel settore giovanile della Roma prima e del Manchester United poi, ha collezionato diverse convocazioni nelle giovanili della nazionale italiana. 
Il nuovo acquisto biancazzurro ha vestito in passato le maglie di Peterborough Utd, Anversa, Charlton, CFR Cluj, Caykur Rizespor e Hapoel Be’er Sheva, club con il quale ha partecipato alla UEFA Europa Conference League.

Vanta nel suo personale Palmares un Coppa di Romania, un campionato TFF 1. Lig, una Coppa di Israele e una Supercoppa di Israele.

Si tratta di Davide Petrucci che si legherà al Brindisi sino al 30 Giugno 2025. 

Petrucci, come detto in precedenza, è cresciuto nel Manchester United ed è stato compagno di squadra di Paul Pogba (peraltro sono rimasti amici e molto legati anche fuori dal calcio) e di Cristiano Ronaldo.

Petrucci racconta Pogba, CR7 e gli aneddoti con Sir Alex Ferguson

In un'intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com, Petrucci ha raccontato aneddoti, episodi e retroscena che tira fuori di continuo. Uno su tutti: l’amicizia con Pogba: “A Manchester ti mettono in una casa famiglia e tutti i ragazzi vivono nello stesso quartiere. Io sono due anni più grande di lui, poi è arrivato e stavamo in casa insieme. Gli ho fatto da apripista, abbiamo legato molto e siamo diventati amici. Gli ho insegnato anche il romano. Stavamo sempre insieme, magari mi capitava di vedere una serie tv in italiano e lui mi faceva delle domanda. Un periodo stavo guardando Romanzo Criminale e lo chiamavo con tutti i vari soprannomi della serie. Poi quando veniva a trovarmi qualche amico lui parlava in romano. Infatti quando arrivò alla Juventus già sapeva parlare italiano. Io e Macheda gli abbiamo insegnato un po’ di cose”.

Tanti gli esempi da seguire per Petrucci. Tra questi anche Cristiano Ronaldo: “Faceva il massimo, era esigente anche con i compagni. Con lui il rapporto era più distante, anche perché io nel primo anno mi sono allenato poche volte con la prima squadra. Lui usciva con Macheda, avevamo un gruppetto ma in realtà eravamo distanti. Ti dava l’esempio in campo, bastava guardarlo”.

Al tempo lo United era il sogno di ogni bambino. A portare il club a quel livello fu anche Ferguson: il capolavoro di quegli anni porta la sua firma: Ferguson è una persona incredibile, davvero speciale. Era una presenza che sentivi ma allo stesso tempo ti faceva sentire a tuo agio. Sapeva tutto di tutti, ha incontrato i miei genitori, i miei nonni e i miei zii”.

 

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