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Nelle scorse ore è arrivato il brusco no di Antonio Conte alla panchina del Napoli. L'allenatore leccese è stato fermo nel frenare tutte le voci che lo volevano sotto il Vesuvio ad allenare gli azzurri spiegandone i motivi.

De Laurentiis è rimasto spiazzato da una proposta che riteneva fosse irresistibile e così ha dovuto fare un passo indietro confermando Rudi Garcia alla guida del suo Napoli e comunicandolo alla squadra ufficialmente e chiedendo loro sostegno incondizionato e assicurando una sua maggior presenza a Castel Volturno. 

Rudi Garcia e la panchina del Napoli

La sua posizione resta i bilico e sa bene che si giocherà tutto tra Hellas Verona in campionato e la gara di Champions che si giocherà a Berlino. E questo nonostante la sfiducia pubblica del suo presidente che aveva detto “con Garcia è un momento no, c’è bisogno di riflettere”, ma forte di un contratto biennale che lo tutela in ogni caso.

Perché Antonio Conte ha detto di no al Napoli

Le dichiarazioni del tecnico salentino sul proprio profilo Instagram sembrerebbero essere una maniera elegante e discreta di sfuggire al chiacchiericcio che inevitabilmente si è formato attorno alla vicenda, ma fonti vicine al club assicurano che il vero problema di Conte sia stata la totale autonomia richiesta a De Laurentiis e non ottenuta. Sul resto invece c'era grande intesa: qualità della Rosa, sistema di gioco, obiettivi.

Bocciata l'idea di Mauro Meluso

Anche il direttore sportivo Meluso aveva provato a dire la sua nella vicenda proponendo Marcelo Gallardo, allenatore argentino di 47 anni ed ex allenatore del River Plate. Secondo il Corriere dello Sport però, questa idea non sarebbe stata nemmeno presa in considerazione da Aurelio De Laurentiis.

 

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