Palermo- Lecce è stata una partita di
difficile lettura, vissuta su troppe sfaccettature sia tecniche che psicologiche. Il Lecce l'ha persa, probabilmente non l'avrebbe meritato viste le
numerose occasioni con cui ha tentato di giungere al gol ben prima della spettacolare rete di Tabanelli arrivata in pieno recupero.
Andiamo per ordine: il
Palermo fa il Palermo per una ventina di minuti in tutto, tra primo e secondo tempo, nei quali segna due gol e ne sfiora altrettanti, poi si mette a
protezione di un super Brignoli; negli sguardi dei rosanero si notano “gli occhi della paura” ed aspetta il
Lecce cercando di chiudere tutti gli spazi. L'aggressività mostrata nei 20 minuti di cui prima e la cattiveria su ogni pallone vista in tutto l'arco della gara sarebbe dovuta essere una caratteristica del Lecce ed invece non è stato così. E' come se il
Palermo temesse i giallorossi, più di quanto questi temessero il Palermo.
Di contro il Lecce ha affrontato la sfida in modo troppo
compassato, come se non avesse nulla da guadagnare oppure, forse oltremodo sicuro dei propri mezzi, i quali alla lunga sono certamente venuti fuori.
Falco e compagni però hanno trovato sulla loro strada un portiere in stato di grazia, una specie di muro di gomma che ha respinto tutti i tiri indirizzati nello specchio della porta.
Non sono stati pochi in verità.
Liverani, con
Petriccione squalificato, ha optato per un centrocampo tecnico, preferendo Haye ad Arrigoni, probabilmente questa scelta avrebbe pagato se il Palermo, approfittando anche di una mediana leggerina, non avesse pressato realizzando dopo appena 3 minuti il primo gol.
Poi è venuto fuori il Lecce che con Falco e Lamantia avrebbe
meritato il pareggio già nel primo tempo. La seconda frazione di gioco è iniziata sulla falsariga della prima, il Palermo ha segnato quasi subito il 2-0 ed a quel punto è sembrato che la partita fosse ormai
compromessa, nonostante il tempo per recuperare ci fosse. Liverani ha messo mano ai cambi e purtroppo anche stavolta i calciatori subentranti hanno dato meno di quelli che erano in campo, soprattutto
Tumminello che sembra giocare con apatia e non riesce mai a calarsi nella partita.
Probabilmente il ragazzo non ha ancora ben capito in che
piazza sia venuto a giocare, speriamo che il suo periodo di adattamento sia finito. Diversamente ogni volta che scenderà in campo sarà come se il
Lecce avesse un uomo in meno. Il secondo tempo infatti è stato meno brillante del primo, non mettiamo in dubbio che la “botta” del secondo gol abbia inciso
psicologicamente sulla squadra ma se si vuole arrivare ad un obiettivo, per una neopromossa come il Lecce, si deve fare di più e si deve abbinare al bel gioco una grande intensità, una grande fame, senza pensare a quanto si è belli.
La
sconfitta del Brescia, anche portando a casa un pareggio dal Barbera (sarebbe stato abbondantemente alla portata), avrebbe contribuito ad accorciare le distanze nel gruppetto di testa, il Lecce ha perso l'occasione.
L'amarezza per la sconfitta immeritata è tanta ma il
campionato è ancora lungo e se Liverani ed i suoi ragazzi ricominceranno a fare il Lecce, beh in questo caso, così come scrivemmo ad Agosto dopo quel
Benevento-Lecce, “ci sarà da divertirsi”. Ancora.