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Di solito i giocatori che hanno fatto la storia di una squadra salutano il loro ex pubblico una volta terminate le ostilità, dopo i tre fischi finali da parte del direttore di gara.

Di solito nel calcio quando finiscono certi amori che hanno segnato un'epoca, l'indifferenza ed il rancore prendono il posto dei ricordi e delle emozioni vissute insieme.

Questo, però, non è il caso della storia d'amore tra Marco Mancosu ed il Lecce. L'ex capitano giallorosso ieri pomeriggio ha compiuto un gesto forte, presentandosi sotto la Curva Nord, cuore pulsante del tifo leccese, prima dell'inizio del match.

Il numero 8 della Spal ha rischiato. Avrebbe potuto raccogliere fischi, critiche ed insulti ma ha comunque deciso di rendere merito ad una tifoseria che lo ha sempre sostenuto ed incoraggiato, soprattutto nel momento più difficile della sua vita. Lo stadio, al contrario, ha reagito in modo impeccabile, alzandosi in piedi ed applaudendo a sua volta il suo vecchio beniamino. 

I rigori, le parole dette dopo il suo addio ed anche le discussioni con il suo procuratore rappresentano ormai il passato. Il suo presente si chiama Spal ed il suo obiettivo adesso è quello di salvare la formazione estense, che ieri è sembrata squadra viva e di qualità.

Marco ha giocato una buona partita, provando la conclusione in due occasioni ed alcune imbucate che abbiamo imparato a conoscere bene. Non sappiamo cosa avrebbe fatto in caso di un suo gol ma crediamo che non avrebbe esultato, per rispetto ai colori che ha comunque nel suo cuore.

L'ex capitano giallorosso ha voluto essere ricordato per un gesto forte, istintivo ma passionale. Ora, forse, è tornato tutto come prima e l'amarezza per come è andata lascerà il posto a questo dolce ricordo.

Il Lecce ha vinto, il Salento ha fatto pace con il suo ex capitano ed oggi è domenica. Insomma, tutto perfetto, anche perché certi amori non finiscono mai. 

>>> LE DICHIARAZIONI DI MANCOSU NEL POST PARTITA 

DA CAPITANO – “Devo ringraziare Vicari per il gesto spontaneo di consegnarmi la fascia di capitano, da leader vero. Ho vissuto un pre-partita molto teso perché cinque anni qui non si cancellano con un colpo di spugna. Porto con me bellissimi ricordi, così come grande è stata l’emozione per l’ovazione della curva.”

PRESTAZIONE – “Abbiamo fatto una bellissima prestazione ma ce ne facciamo poco. Gli abbiamo concesso un piccolo episodio dove non siamo stati perfetti nella lettura e loro sono stati bravi nell’azione palla a terra, punendoci. Paradossalmente abbiamo giocato peggio contro il Cosenza e abbiamo trovato un punticino. Da Lecce invece torniamo a mani vuote, ma questo è il calcio. Resta la partita fatta. Ora abbiamo bisogno di punti e la testa è subito al Crotone.”

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