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"Oggi c’è la mania di fare impostare sempre l’azione dalle retrovie di non gettare mai in avanti la palla, di cercare il passaggio a tutti i costi. Probabilmente sarà legato al calcio dei miei tempi e pertanto sarò antico, ma se nel match con la Juventus, il Lecce in talune situazioni, avesse corso meno rischi, magari la partita sarebbe potuta finire in maniera differente, fermo restando che ci sta ampiamente di perdere contro una corazzata come quella bianconera. Invece, Lucioni si è lasciato scippare un pallone che io o Miceli negli anni ottanta, avremmo scaraventato verso l’area avversaria, così come nel caso di Shakhov”. Così l'ex calciatore del Lecce, Alberto Di Chiara, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno.
Di Chiara dice la sua in vista della prossima sfida di campionato: “Contro la Sampdoria servirà un grande Lecce, sotto tutti i punti di vista. Si sapeva in partenza che contro il Milan e la Juventus la strada sarebbe stata impervia, che potessero arrivare due sconfitte. Adesso restano dieci sfide nelle quali bisogna mettere da parte i punti necessari per restare in A, ad iniziare dalla partita contro i liguri”.
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