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La gente come noi non molla mai. Una frase, un coro ripetuto fino allo sfinimento dalla Nord, uno stendardo che si trova sempre in quella curva, un modo di vivere per chi, come noi, tifa una piccola squadra del Sud che, da sempre nella sua storia, si diverte a fare lo sgambetto alle grandi del campionato. La gente come noi non molla mai. Questa può essere anche la frase che rappresenta la carriera di Marco Calderoni, terzino sinistro che ieri, con il suo preciso fendente all’angolino, ha fatto impazzire di gioia i quasi 3000 salentini presenti  a “San Siro”. Il classe 1989 ha inseguito per anni serate come quella di ieri, vivendo la sua carriera in cadetteria con l’aspirazioni di arrivare presto in Serie A. A dire il vero, Marco la massima serie l’aveva già assaggiata nel 2010, con la maglia del Palermo, esordendo il 27 marzo di quell’anno nella sfida contro il Bologna. Una presenza, però, era troppo poco per essere considerato un giocatore da Serie A, anche se quella categoria rimaneva sempre lì, a due passi. Inutile annoiarvi con ciò che ha fatto nelle sue precedenti esperienze Calderoni, non è questo lo scopo di questo pezzo. Oggi a noi piace soffermarci su ciò che questo ragazzo sta dando a questa maglia da un anno e mezzo a questa parte. Corsa, intensità e voglia di migliorarsi, sono queste le caratteristiche dell’esterno di difesa nato a Latisana e cresciuto nelle giovanili del Piacenza. Calderoni incarna pienamente lo spirito del Lecce in questo campionato. Con le sue sgroppate sulla fascia di competenza garantisce sia spinta che copertura al gioco di Liverani, che lo ha definito un giocatore insostituibile in questo momento. Lui è entrato in tutti i goal decisivi di questa stagione, le marcature che per intenderci hanno permesso al Lecce di conquistare dei preziosi punti. Ha propiziato il goal di Mancosu a Torino e segnato sia contro la Spal che con il Milan, sfruttando un ottimo tiro dalla distanza. Era una piovosa Domenica sera di metà ottobre. Il “Pistolero” Piatek aveva riportato in vantaggio il Milan, lasciando presagire all’ennesima sconfitta dei giallorossi. Al minuto 92, però, la palla arriva a Calderoni, tutto il resto è storia, perché in fondo la gente come noi non molla mai.
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