header logo
Giustizia Sportiva e quella ordinaria sembrano negli ultimi mesi sempre più destinate a entrare in contatto. Molte sono infatti le recenti vicende in occasione delle quali il primo ambito è stato discusso e criticato dal secondo. In particolare, il caso Chievo Verona è stato a lungo nel mirino. I gialloblù la scorsa estate, infatti, erano stati condannati alla retrocessione in cadetteria — a seguito della penalizzazione di 15 punti — per plusvalenze fittizie, ma a causa di un vizio procedurale si era dato inizio ad un nuovo processo, conclusosi con una penalizzazione più leggera da scontare nel campionato in corso. La società di Campadelli era stata così graziata rimanendo nella massima serie. Il caso potrebbe essere in qualche modo accostato al processo per irregolarità amministrative che sta coinvolgendo nelle ultime ore il Palermo, condannato alla retrocessione in terza categoria, e che ha sconvolto la Serie B, con il cambiamento della classifica in relazione alle squadre che parteciperanno ai play-off e l’annullamento dei play-out. Situazione di cui senza dubbio si continuerà a discutere nei prossimi giorni: venerdì, infatti, è in programma un Consiglio Federale a tal proposito. Nei giorni scorsi la Procura della FIGC, tuttavia, ha riscosso grande attenzione anche da parte della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle, infatti, si sono presentate nei suoi uffici. Il corpo sportivo ha acquisito dei documenti relativi proprio all’inchiesta sulle plusvalenze fittizie del Chievo Verona e ha richiesto di controllare il contenuto del computer di uno dei procuratori aggiunti (che si occupa prevalentemente di prova tv e deferimenti dei tecnici). Lo scopo dell’accertamento, tuttavi, non è ancora noto.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"