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Il Brescia riposa e le più strette inseguitrici, Palermo a parte, non accorciano come potrebbero. Verona, Benevento, Pescara e Lecce perdono o pareggiano. Oppure, come fa il Lecce a Crotone, gettano via una vittoria che avrebbe avuto un sapore particolarmente gustoso. Crotone e Lecce impattano il match. Passano in vantaggio i padroni di casa, a freddo, ma poi è bravissimo il Lecce a ribaltare il risultato con Tabanelli e Mancosu. Ci sarebbe anche il gol di Meccariello, che se convalidato avrebbe probabilmente chiuso la partita. I primi 45 minuti di gioco vivono delle folate di Falco, imprendibile per la retroguardia calabra e sulla manovra avvolgente dei giallorossi. Nell'intervallo, Mancosu, ai microfoni di Dazn sottolinea che per portare a casa la vittoria, il Lecce deve continuare a fare il Lecce. Le intenzioni dei ragazzi di Liverani sono quelle giuste, salvo poi, alla ripresa della partita, constatare che la squadra tende ad aspettare il Crotone invece di aggredirlo, così come aveva fatto nei primi 45 minuti di gioco. Calo atletico o braccino corto? Accade che, i giallorossi, incapaci di difendersi ad oltranza per ammissione dello stesso Liverani, prendono il gol del pareggio e soltanto grazie ad un salvataggio in scivolata di Marino, non perdono direttamente la partita. Liverani stavolta “aiuta” la squadra ad indietreggiare, inserendo il terzo centrale difensivo troppo presto, nonostante il Crotone pur tentando (com'è ovvio) di recuperare il risultato, non fosse pericoloso. Si saprà successivamente che la sostituzione di Petriccione con Marino è stata dettata da problemi di dissenteria del centrocampista. Certo è che se togli un centrocampista e metti un difensore, il messaggio che stai trasmettendo alla squadra è che temi gli avversari. Possiamo capire una sostituzione tattica del genere quando mancano pochi minuti alla fine della contesa, non quando manca una vita alla fine e non stai neanche soffrendo. Oltretutto, pur non volendo “rischiare” Majer, in panchina si hanno altre soluzioni: Haye, ad esempio. Sempre meglio lui che un difensore centrale. Morale della favola? Non bisogna essere dei geni per indovinarlo: il Lecce, anche a causa di questa decisione, ha concesso sempre più campo finchè, per un errore di posizione, non ha permesso al Crotone di segnare, pareggiando la partita. Certamente esistono anche gli avversari, con i loro meriti e le conseguenti motivazioni ma una squadra che punta al vertice della classifica non butta via le vittorie, piuttosto le conquista anche al 96', vedi il Brescia a Cosenza. Forse è proprio questo il limite che non ha permesso al Lecce di ritrovarsi ancora più su in classifica, lasciando per strada tanti punti meritati. La testa, il gestire tutte le situazioni è un valore che in alcuni casi è più importante anche della preparazione delle partite. Lì Liverani è maniacale, le prepara perfettamente. Invece la lettura della partita in corso, a volte, lascia a desiderare. Questo pareggio per com'è arrivato, lascia un po' l'amaro in bocca perchè avrebbe messo le ali al gruppo in vista del recupero con l'Ascoli, partita nella quale potenzialmente il Lecce avrebbe potuto agganciare proprio il Brescia in vetta alla classifica. Così non sarà, almeno tra sei giorni. La speranza è che la squadra riesca a sfruttare appieno le partite casalinghe e gli scontri diretti che il calendario propone. Tutte le gare sono complicate, senza dubbio, ma non solo per i giallorossi, per tutti. Vincerà questo campionato la squadra che riuscirà a vincere proprio le gare difficili. Il Lecce ieri sera non è riuscito a farlo.
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