Lecce-Como, la gara delle assenze. Ecco come scenderà in campo Di Francesco
Assenze, scelte obbligate e gerarchie chiare: al Via del Mare Ramadani guida, Kaba e Maleh garantiscono sostanza, con Helgason pronto a cambiare la gara dalla panchina.
Il calendario, a volte, concede pause solo apparenti. Quella che il Lecce si è ritrovato davanti dopo il rinvio della gara contro l’Inter, impegnata in Supercoppa italiana, è una settimana senza campionato che non ha però risolto i problemi dell’organico di Eusebio Di Francesco. La sfida valida per la 16ª giornata, inizialmente prevista per questo weekend, slitta a gennaio. Così, per i giallorossi, il prossimo vero appuntamento diventa quello di sabato 27 dicembre al Via del Mare contro il Como, una partita che, classifica alla mano, assume un peso specifico enorme.
Contesto e assenze: cambia il calendario, non le difficoltà
Nonostante la pausa forzata, il Lecce si presenterà all’appuntamento con lo stesso numero di indisponibili previsti ormai da settimane a cui però si va ad aggiungere un infortunato grave: Berisha resta fuori per infortunio, mentre i giocatori convocati per la Coppa d’Africa sono ancora impegnati nella fase a gironi, privando il tecnico di alternative importanti soprattutto in termini di rotazioni.
In un quadro del genere, la preparazione della gara contro il Como è stata improntata più sulla gestione delle energie e sulla chiarezza dei compiti che su stravolgimenti tattici. Di Francesco, in questa fase della stagione, sa bene che la priorità è ridurre al minimo i rischi, mantenendo però intatta l’identità di gioco.
Difesa: certezze forzate ma non improvvisate
Se in mezzo al campo il rebus è ancora aperto, in difesa una certezza c’è ed è piuttosto netta: Siebert prenderà il posto di Gaspar, andando ad affiancare Tiago Gabriel. Una scelta obbligata, ma non per questo priva di logica.
Siebert garantisce fisicità, attenzione nelle letture e una maggiore predisposizione al gioco aereo. Accanto a Tiago Gabriel, il centrale tedesco sarà chiamato soprattutto a proteggere l’area e a non farsi attrarre fuori posizione, lasciando l’impostazione iniziale ai terzini o al centrocampo.
Di Francesco chiederà alla linea difensiva di restare compatta e corta, evitando di concedere campo alle transizioni avversarie, vero punto di forza della squadra lombarda.
Il cuore della partita: il centrocampo
È in mezzo al campo che si giocherà gran parte della sfida, ed è qui che Di Francesco sta facendo le valutazioni più profonde. Gli uomini a disposizione sono Ramadani, Sala, Maleh, Kaba, Pierret, Helgason, Gorter con la possibilità – definiamola remota – di vedere Ndaba adattato mezz’ala, soluzione già sperimentata nei minuti finali della gara contro il Parma.
La prima certezza ha un nome e un cognome: Ramadani. Il centrocampista albanese è il titolare designato davanti alla difesa, il perno attorno al quale ruoterà tutto il sistema. Sarà lui a dare ordine, schermare le linee di passaggio e guidare il pressing nella zona centrale del campo.

Accanto a lui, salvo sorprese, agiranno Kaba e Maleh. Una scelta che risponde a criteri molto chiari: Kaba arriva alla partita in un buon momento di forma, con una condizione atletica in crescita e una presenza fisica che può fare la differenza soprattutto nei duelli; Maleh, rispetto a Sala e Pierret, offre maggiore esperienza, duttilità e affidabilità, sa interpretare più ruoli, conosce i tempi della partita e può alternare fasi di aggressione a momenti di gestione.
Sala, pur essendo un profilo interessante, non è ancora pronto dal punto di vista tattico, mentre Pierret non ha completamente recuperato e addirittura nella scorsa partita non era nemmeno in panchina. Per questo motivo, almeno dall’inizio, Di Francesco sembra orientato a non correre rischi.
Le carte dalla panchina: Helgason (e Ndaba)
In una partita che si preannuncia intensa, soprattutto sul piano fisico, il tema dei cambi sarà centrale. Qui entra in scena Thorir Helgason, la vera arma da giocare a gara in corso. L’islandese è il profilo ideale per aumentare qualità e freschezza quando Kaba e Maleh inevitabilmente caleranno. Il suo ingresso potrebbe cambiare il ritmo della manovra, soprattutto se il Lecce avrà bisogno di alzare il baricentro o di trovare soluzioni tra le linee.
La seconda opzione di scelta per la mediana potrebbe essere lo spagnolo Sala che comunque ha giocato uno spezzone di partita contro la Cremonese e uno prima ancora contro l'Udinese fornendo persino un assist. Ci sarebbe anche l'opportunità di schierare Olaf Gorter che fino ad oggi in Serie A non ha mai messo piede giocando solo la partita di Coppa Italia contro il Milan dove però ha giocato davvero molto bene.
Soluzione più facile è quella di mettere Pierotti vertice alto in corso di partita ma questo dipenderà molto da come deciderà di affrontare il Como dal primo minuto e da come si svilupperà poi la gara.
Più defilata, ma non da escludere del tutto, l’ipotesi Ndaba mezz’ala, già vista contro il Parma nei minuti finali. Una soluzione estrema, legata più a esigenze contingenti che a una reale scelta strutturale, ma che testimonia la disponibilità del tecnico a cercare risposte anche fuori dagli schemi tradizionali.
L’idea di partita di Di Francesco
Contro il Como, Di Francesco sembra orientato verso un Lecce equilibrato, aggressivo ma non sconsiderato, capace di pressare alto a tratti e di abbassarsi quando necessario. Il centrocampo a tre, con Ramadani davanti alla difesa e due mezz’ali fisiche e dinamiche, serve proprio a questo: proteggere la squadra nelle transizioni e garantire densità nella zona centrale.
In una fase della stagione segnata da assenze e calendario spezzato, il Lecce non può permettersi passi falsi. Contro il Como sarà una partita di dettagli, di letture, di scelte apparentemente conservative ma in realtà profondamente ragionate.
Eusebio Di Francesco lo sa: non è il momento di stupire, ma di costruire punti. Anche – e soprattutto – passando dal centrocampo.






