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Stavolta vogliamo scrivere a caldo l'editoriale, anche se verrà pubblicato lunedì, per non essere condizionati dalle opinioni post gara espresse dai protagonisti. Iniziamo con il dire che quando le partite devono nascere male te ne accorgi da tante cose che non girano per il verso giusto, ma neanche per un verso normale. Girano proprio contro. L'infortunio di Vigorito che prende il rosso a causa di un liscio come quelli che si vedono quasi mai: più di sessanta minuti in 10 uomini e nonostante ciò ci sono stati il palo di La Mantia a portiere battuto e poi il miracolo di Agazzi su Meccariello, infine l'altro palo colpito sempre dal centrale con il portiere grigiorosso battuto. Al primo tiro in porta la Cremonese passa in vantaggio, al secondo raddoppia. Amen. Al netto di questi episodi c'è da aggiungere qualcos'altro: l'arbitro che fischia a senso unico sin dal primo minuto. Ammonizione a La Mantia inventata perchè l'attaccante non simula nulla, viene colpito sul suo ginocchio da quello del difensore avversario; discesa di Meccariello, intervento falloso e pericoloso del difensore e l'arbitro invece di ammonire il calciatore avversario non fischia proprio; sul finire del primo tempo fischia invece un fallo a Tabanelli e in questo caso non solo l'intervento è pulito ma soprattutto il direttore di gara è di spalle e non si sa cosa possa vedere. Ne scaturisce una punizione a favore della Cremonese al limite dell'area quando mancano pochi secondi all'intervallo; Petriccione atterrato in area (si era ancora sull'1-0), l'arbitro è sicuro che sia un'altra simulazione e quindi ammonisce il centrocampista giallorosso. Il Lecce deve provare ad indossare una quarta maglia, magari azzurrina, perchè con quei colori i rigori li danno anche se dubbi, anche se il fallo viene fatto e non subìto. Dopo esserci tolti il “veleno” che abbiamo in corpo per una sconfitta immeritata, vogliamo aggiungere un'ultima cosa: Falco non deve rimanere in panchina! Non è la prima volta che lo scriviamo, ce ne assumiamo la responsabilità ma secondo noi la manovra del Lecce, senza il numero 20, è monca. Il Lecce costruisce le sue azioni sul fraseggio, togliere l'attaccante che più è portato a questo tipo di gioco e sostituirlo con un altro che invece ama andare senza palla, contro una formazione ben chiusa come la Cremonese, è un errore. Non è la prima volta che lo scriviamo e continueremo a farlo. Non cambierà nulla ci mancherebbe ma questa è la nostra idea. Non ci si venga a dire che era stanco, perchè di stanchi in squadra ce n'erano molti dopo la terza partita in sette giorni: su tutti Mancosu, Venuti, Calderoni, Tabanelli, La Mantia ma chissà perchè si sostituisce solo Falco. Un'altra considerazione: ma l'US Lecce quando ha deciso di cedere Checco Lepore lo sapeva che Liverani non avrebbe mai impiegato Di Matteo? Quindi la scelta di giocare solamente con tre esterni (Fiammozzi, Venuti e Calderoni) è stata ragionata? Cioè una squadra che gioca con i terzini che devono fare tutta la fascia decine e decine di volte nell'arco di una partita, con una spesa energetica decisamente alta, è possibile che proprio in quel ruolo non abbia alternative? Nelle occasioni in cui mancava Calderoni abbiamo visto Bovo schierato terzino sinistro a Brescia e Marino a Cremona. Di Matteo ormai neanche in panchina, che sia infortunato? Una curiosità: ma il mister lo sa che anche se non lo fa giocare il Lecce lo paga lo stesso? Ed il Lecce è consapevole di pagare un calciatore senza avere ritorni sotto forma di prestazione? I giallorossi hanno perso la partita al cospetto di una squadra ostica ma che, nonostante tutto, non meritava affatto di vincere, nonostante la superiorità numerica e quello che abbiamo scritto prima. Cosa avrebbe dovuto fare il Lecce per cercare di portare a casa il risultato? Giocare i secondi 45 minuti con cattiveria agonistica e la voglia di andare a vincere; con la personalità di chi è conscio di essere più forte anche con un uomo in meno. Probabilmente sono mancate le energie per potersi esprimere compiutamente, o forse il Lecce non ha ancora preso definitiva contezza della sua forza. La classifica è ancora ottima e la prossima sarà in casa contro il Carpi. Ci si deve ricompattare immediatamente, perchè le sconfitte in questo campionato sono ben sette e si è arrivati alla quota massima. Sempre che si  voglia ragionare in chiave promozione diretta.
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