Io che son Falco, Falco a metà

Dopo esserci tolti il “veleno” che abbiamo in corpo per una sconfitta immeritata, vogliamo aggiungere un'ultima cosa: Falco non deve rimanere in panchina! Non è la prima volta che lo scriviamo, ce ne assumiamo la responsabilità ma secondo noi la manovra del Lecce, senza il numero 20, è monca. Il Lecce costruisce le sue azioni sul fraseggio, togliere l'attaccante che più è portato a questo tipo di gioco e sostituirlo con un altro che invece ama andare senza palla, contro una formazione ben chiusa come la Cremonese, è un errore. Non è la prima volta che lo scriviamo e continueremo a farlo. Non cambierà nulla ci mancherebbe ma questa è la nostra idea. Non ci si venga a dire che era stanco, perchè di stanchi in squadra ce n'erano molti dopo la terza partita in sette giorni: su tutti Mancosu, Venuti, Calderoni, Tabanelli, La Mantia ma chissà perchè si sostituisce solo Falco.
Un'altra considerazione: ma l'US Lecce quando ha deciso di cedere Checco Lepore lo sapeva che Liverani non avrebbe mai impiegato Di Matteo? Quindi la scelta di giocare solamente con tre esterni (Fiammozzi, Venuti e Calderoni) è stata ragionata? Cioè una squadra che gioca con i terzini che devono fare tutta la fascia decine e decine di volte nell'arco di una partita, con una spesa energetica decisamente alta, è possibile che proprio in quel ruolo non abbia alternative? Nelle occasioni in cui mancava Calderoni abbiamo visto Bovo schierato terzino sinistro a Brescia e Marino a Cremona. Di Matteo ormai neanche in panchina, che sia infortunato? Una curiosità: ma il mister lo sa che anche se non lo fa giocare il Lecce lo paga lo stesso? Ed il Lecce è consapevole di pagare un calciatore senza avere ritorni sotto forma di prestazione?
I giallorossi hanno perso la partita al cospetto di una squadra ostica ma che, nonostante tutto, non meritava affatto di vincere, nonostante la superiorità numerica e quello che abbiamo scritto prima. Cosa avrebbe dovuto fare il Lecce per cercare di portare a casa il risultato? Giocare i secondi 45 minuti con cattiveria agonistica e la voglia di andare a vincere; con la personalità di chi è conscio di essere più forte anche con un uomo in meno. Probabilmente sono mancate le energie per potersi esprimere compiutamente, o forse il Lecce non ha ancora preso definitiva contezza della sua forza.
La classifica è ancora ottima e la prossima sarà in casa contro il Carpi. Ci si deve ricompattare immediatamente, perchè le sconfitte in questo campionato sono ben sette e si è arrivati alla quota massima. Sempre che si voglia ragionare in chiave promozione diretta.
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