Manca un rigore per il Lecce: è come quello del Bologna

La moviola dei due episodi da rigore durante Lecce-Bologna ed il commento di Bergonzi, Sorrentino, Adani e Graziani
Partita pareggiata all'ultimo secondo, ma non priva di polemiche, quella di ieri pomeriggio tra Lecce calcio e Bologna. Tra pali, traverse e parate decisive, i giallorossi sono riusciti ad agguantare il pareggio all'ultimo respiro, portandosi a casa un punto importantissimo ma non privo di polemiche arbitrali.
La moviola di Lecce-Bologna
Se il gol del pareggio è maturato in seguito a un fallo piuttosto evidente di Kouassi su Dallinga, resta invece da chiarire l’episodio che ha visto protagonista N’Dri, atterrato in area da Ferguson del Bologna. La questione è stata analizzata durante La Domenica Sportiva, dove sono stati rivisti entrambi gli episodi e si è discusso a lungo sulla coerenza dei criteri arbitrali in queste prime giornate di campionato.
L'ex arbitro Bergonzi dice la sua ed analizza gli episodi incriminati: “Calcio di rigore assegnato a favore del Bologna al minuto 46 del primo tempo, per cosa? Per questo intervento di Kouassi su Dallinga. Calcio di rigore corretto, netto e giusto perché il giocatore del Lecce col piede destro scolpisce nettamente il piede sinistro del giocatore del Bologna. Decisione corretta e bravo il direttore di gara Fourneau che concede il rigore”.

L'analisi sul contatto N'Dri-Ferguson
Diversa, invece, è la lettura data da Bergonzi sull'intervento in area di rigore su N'Dri nel secondo tempo, valutato come regolare da parte del direttore di gara e che non ha portato a nessun controllo VAR:
Minuto 80: siamo sempre nell'area di rigore e qui è N'Dri del Lecce che viene colpito da Ferguson sul piede sinistro e poi tamponato da dietro. Due situazioni molto simili dove vengono prese due decisioni molto diverse. Nel primo, calcio di rigore, nel secondo, nessuna decisione tecnica. Mi lascia un po' di dubbi e perplessità.
Intervengono Sorrentino e Graziani
Interviene nel dibattito l'ex portiere Stefano Sorrentino: “Qua nella stessa partita, due episodi uguali, due decisioni diverse. Adesso lo dico per battuta: ma al VAR cosa stanno a guardare? C'è da mettersi le mani nei capelli. Perché non mettono giocatori nella sala VAR? Perché diamo fastidio. Noi che abbiamo giocato, il contatto a volte, quando lo vai a rivedere al video ti sembra una cosa, ma quando sei lì e l'arbitro è a mezzo metro, live è un'altra cosa”.
Anche Ciccio Graziani dice la sua parlando della gestione confusionaria delle partite da parte dei direttori di gara: “Nelle ultime partite vediamo episodi che vengono sanzionati col calcio di rigore, mentre altri non vengono sanzionati. Addirittura non richiamano l'arbitro al monitor. Questo è un grave errore perché la gente si chiede: 'Perché si è andato a rivedere quel tipo di fallo e quello no?'. C'è confusione".
Il pensiero di Adani
Anche Lele Adani si unisce alla discussione, parlando di come siano il regolamento ed il VAR a trarre in inganno gli arbitri: “Per me i nostri arbitri non sono i peggiori, tendo a dire che non sono i migliori: tra regolamento fatto ed il VAR, li rendono peggiori di quello che sono. Io penso questo. Il VAR ed il regolamento che è folle in certi casi non aiuta”.