Da Lugano: "Conosco Ceesay, può stupire"
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L'INTERVISTA
Vogliamo saperne sempre di più sul nuovo acquisto Assan Ceesay, per imparare a conoscerlo prima di vederlo in campo con la maglia del Lecce. Proprio per questo oggi abbiamo intervistato Marco Piccinno, ex assistente allenatore dell’Under 21 del Lugano e della prima squadra del Bellinzona. Il tecnico ha lavorato con il centravanti gambiano e oggi ci ha raccontato quell’esperienza vissuta insieme nel 2016.
INSIEME A CEESAY
“L’anno che è arrivato in Svizzera io ero assistente allenatore nell'Under 21 del Lugano. Qui per le squadre Under 21 funziona come per la Juventus Under 23, anche loro fanno i campionati contro i grandi, c’è una categoria che si chiama Promotion e nella quale giocano queste squadre.
In quella stagione l’allenatore della prima squadra era Zeman, Ceesay è arrivato in inverno da una squadra senegalese, si allenava con la prima squadra ma rifinitura e partita le faceva con noi”.
CARATTERISTICHE MENTALI E TECNICHE
“Ha fame, voglia di arrivare, imporsi a Zurigo non è facile ma ha sempre avuto una grande voglia di migliorare Per lui giocare su un campetto di periferia o il derby di Zurigo, che da queste parti è molto sentito, è la stessa cosa.
Tecnicamente è migliorato tanto, è mancino ed è una cosa della quale secondo me si è parlato poco. Attaccanti mancini forti in giro ce ne sono pochi, a parametro zero poi è stato davvero un bel colpo. Lui con lo Zurigo doveva fare gli spareggi per la Champions.
È attaccante e vuole segnare ma ha nelle corde anche il passaggio per i suoi compagni. Per un difensore è brutto marcarlo perché è uno che si muove tanto, non è una classica punta ferma, ti da fastidio perché viene incontro ma va anche in profondità. Nei primi metri non è velocissimo ma quando parte non lo prendi più. Ha anche un’altra grande caratteristica: non ha paura. Prova la giocata difficile ed a volte gli riescono anche gol fantastici proprio per questo. Sono sicuro che si impegnerà tantissimo, su questo ci metto la mano sul fuoco".
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SEGNARE IN ITALIA ED IN SVIZZERA
“In pochi forse lo sanno ma Massimo Coda ad inizio carriera ha giocato in Svizzera, non ha fatto gol e poi in Italia ha vissuto una carriera fantastica. Tutto dipende sempre dal contesto. Cabral è davvero forte ma a Firenze ha avuto alti e bassi. Di certo la Serie A è superiore al campionato svizzero ma la differenza si sta assottigliando. Come esempio vi faccio il nome di Lulic. Lui ha fatto bene da giovane in Svizzera e benissimo in Italia con la maglia della Lazio”.
GIOVANI GIALLOROSSI CHE NON HANNO SFONDATO
“La Svizzera con il Lecce ha sempre avuto un filo invisibile. A parte i soliti noti Juarez, Sesa e Lima, da qui sono arrivati anche Frontino e Feltscher. Il primo ha smesso ed ora lavora nello staff tecnico di una squadra che milita in Serie B svizzera, mentre il secondo per me era un grande talento e mi è dispiaciuto molto non abbia sfondato con il Lecce, sebbene in quegli anni la Serie A fosse un campionato di altissimo livello. Adesso gioca in Prima Lega, che corrisponde alla quarta serie italiana”.