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"Sono cresciuto con Francisco Geraldes ed Eric Dier, oggi all'Olympiakos e al Tottenham", esordisce così André De Giorgi, attaccante portoghese con chiari origini salentine. "A 7-8 anni sono stato selezionato da un osservatore dello Sporting Lisbona, ci andai anche perché era la mia squadra del cuore e poi perché è uno dei club più forti al mondo a formare i giovani". Il giovane attaccante dell'Uggiano, promozione, ci racconta i suoi esordi con un po' di commozione: "A 9 anni ho esordito nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove sono cresciuti Cristiano Ronaldo, Figo, Quaresma, João Moutinho, Nani, and Paulo Futre". "Nello Sporting - spiega - sono stato 5 anni, dopo sono andato al Belenenses e fu una bellissima esperienza durata 4 anni". "Un giorno feci tripletta all'Alverca, avevo 16 anni, e ricevetti una richiesta dal Benfica. A quei tempi studiavo e così i miei genitori rifiutarono perché i loro allenamenti non erano compatibili con i miei orari di scuola". "Così continuai all’Estoril Praia, che era sempre una squadra di Serie A Portoghese, per fare li il campionato di primavera". André è un ragazzo con la testa sulle spalle e preferisce studiare anziché impegnarsi testa e cuore negli allenamenti. E' proprio grazie a questo che un team di americani lo ha selezionato dall'Estoril per assegnargli una borsa di studio negli USA: "Ho giocato in Arkansas, Tennessee e infine New York, in quattro anni, dai 18 ai 22, ho imparato tanto nella gestione del corpo, performance fisica e cura dell’alimentazione. Sono maturato molto perché vivere da solo nell’altra parte del mondo, non è facile. La tecnica per gli americani passa decisamente in secondo piano, puoi essere un campione ma se non sei al massimo della forma fisica non giochi". Laureato in Business Management Administration e con un master in Sport Management, decide di provare l'esperienza italiana: "Mio papà è leccese e quando Lima mi ha scelto per seguirlo nel Salento io non ho esitato un attimo. Volevo conoscere le mie origini più a fondo perchè non avevo mai vissuto in Italia. Volevo capire come era la vita qui nel Salento". Un'esperienza che lo ha aiutato a crescere ulteriormente, questa volta sul lato sportivo e calcistico: "Lima è una persona incredibile sotto tutti i punti di vista. Con lui parlo di tutto come se fosse il mio secondo padre. Lui è molto bravo nello spiegare il timing dei movimenti e la posizione da assumere nella dinamica delle azioni, per arrivare più facilmente al gol. Nel calcio, i movimenti sono tutto e lui insiste molto a livello tattico, questo aspetto mi piace molto. Il mister mi fa giocare da esterno destro di centrocampo e sono capocannoniere della squadra ma è il lavoro di gruppo che ci ha permesso di raggiungere questa meritatissima salvezza".  A Uggiano ha trovato una seconda casa: "Adoro i tifosi della Città perchè sono sempre stati affettuosi e calorosi con me sin dal primo giorno. Mi è piaciuto chiacchierare con loro, sono stati speciali perché ci hanno incitato sempre al di là del risultato e questo aspetto l’ho apprezzato molto". Con il campionato invece non è andato altrettanto bene: "Il campionato di Promozione è molto fisico. In questi campi di terra battuta è stato difficile giocare un buon calcio e gli avversari erano molto fallosi. Ho sentito sulla mia pelle che se gli arbitri non tenevano in mano la partita con ammonizioni nei primi 20 minuti della partita, noi rischiavamo di farci veramente male". Il campionato di Promozione è finito e André sta per fare le valigie e tornare dai suoi affetti in Portogallo. "Sono un sognatore e voglio continuare a giocare. Io lavoro giorno dopo giorno con la massima professionalità, dedizione e consapevolezza nei miei mezzi. Il mio obiettivo è la Serie D l’anno prossimo. Spero di raggiungere questo obiettivo. Ho segnato 10 gol e 10 assist nella prima stagione in Italia in una squadra che lotta per salvarsi. Ho fatto esperienza e sono cresciuto caratterialmente. Mi sento pronto per misurarmi in Serie D. Ho avuto un paio di contatti ma nulla di concreto. Bisogna aspettare la fine dei campionati".
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