Pittule salentine: la ricetta passo passo per farle buonissime

Soffici, calde, buonissime: ideali per tutte le feste o per le tue domeniche in famiglia. Facili da fare
4. Scola e servi calde
Una volta dorate, scolale con una schiumarola e adagiale su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Continua a friggere fino a terminare tutta la pastella.
Servi le pittule ben calde, appena fatte, magari con un bel sorriso e — perché no — un buon bicchiere di vino a fare compagnia.

Consigli per la frittura
Friggere è più di una tecnica: è un rito. E le pittule ne sono le regine.
Non si lancia l’impasto nell’olio alla cieca — lo si accompagna con cura, usando due cucchiai bagnati per modellare piccole sfere quasi perfette. È un piccolo balletto fatto di gesti precisi, schizzi d’olio e un pizzico di magia.
Friggine poche per volta, così l’olio resta alla temperatura ideale (170-180°C) e il risultato è quello che cerchi: dorate fuori, soffici dentro.
Dopo appena 2-3 minuti di danza nell’olio caldo, le pittule sono pronte. Scolale su carta assorbente e portale subito in tavola.
Subito davvero: perché appena arrivano, spariscono.
Consigli per l'impasto
Secondo la tradizione, il segreto di un’impasto perfetto è tutto nell’aria che riesci a farci entrare. Per questo va lavorato con decisione: sollevalo, sbattilo, ripeti il movimento con ritmo e convinzione. È proprio così che l’impasto si arricchisce di leggerezza e prende quella consistenza soffice e ariosa che conquista al primo morso.
Varianti e tradizioni
La ricetta delle pittule della nonna può essere diversa a seconda delle varie zone del Salento. Provale con cavolfiore, alla pizzaiola, con capperi o acciughe.
Ora tocca a te! Preparale e facci sapere come è andata! ❤️