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Gabriel Charpentier, centravanti del Frosinone, sarà uno dei pericoli più importanti per la retroguardia giallorossa nella sfida di sabato 20 novembre. Ecco di seguito uno spezzone dell’intervista che ha rilasciato a GianlucaDiMarzio.com:

DA BAMBINO – “Vedevo calcio dappertutto, in quella città tutti giocavano ovunque, a scuola, per strada e allora ci ho provato anche io. Degli osservatori avevano chiamato la società per avvisare che sarebbero venuti a vedermi, io avevo segnato 20 gol solo a metà stagione quell’anno e mi hanno preso. L’esperienza nello Spartaks Jurmala in Lettonia? A vederla da fuori sembra una scelta strana, ma il mio agente era convinto che mi servisse come esperienza per migliorarmi e in effetti è stata una scelta che poi ha ripagato. All’inizio è stato difficile perché era tutto nuovo, quando non giocavo visitavo la città da solo e parlavo solo con l’allenatore in inglese”.“Dopo il mio infortunio è stata dura perché ho avuto anche il Covid per un mese, poi sono tornato in campo con la Reggina e alla prima partita contro il  Lecce ho avuto altri problemi muscolari. Sono tornato in Francia per operarmi, tutta la mia famiglia, la mia ragazza, il mio agente sono venuto a trovarmi per darmi forza e sono ripartito da zero”.

TEMPO LIBERO – “Mi piace molto la boxe e suonare il pianoforte, avevo cominciato da piccolo, ma non ho imparato benissimo, ora quando ho un po’ di tempo mi piace suonare e sto migliorando. Un mio amico mi chiama ‘generale’ perché dice che so quello che voglio“.

FROSINONE – “Quando poi ho giocato un’ora contro l’Ascoli ero esausto. Mister Grosso mi ha aiutato, è molto vicino a noi giocatori e capisce le nostre sensazioni. Poi parla anche un po’ il francese. La mia esultanza? Un tributo a Karim Benzema, che qualche anno fa celebrava allo stesso modo dopo aver gonfiato la rete. Da piccolo tifavo Real Madrid, lui e Cristiano Ronaldo erano i miei idoli”.

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