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Medon Berisha e Santiago Pierotti. Loro due, insieme ovviamente a tanti altri punti fermi di questa rosa, rappresentano il futuro del Lecce di Luca Gotti, che ha già dimostrato di credere nel talento di questi due giovani prospetti, inserendoli gradualmente negli ingranaggi e nell’idea tattica della sua formazione.

In questo spazio oggi vogliamo analizzare insieme a voi i motivi per i quali il centrocampista albanese classe 2003 e l’attaccante argentino classe 2001, ancor più di altri elementi che hanno trovato poco spazio in questo campionato, potrebbero scendere in campo con più frequenza nelle ultime due giornate di campionato, le sfide contro Atalanta e Napoli nelle quali i giallorossi non vogliono assolutamente sfigurare.

Patrimonio della società

Entrambi rappresentano un patrimonio della società e due calciatori dai quali ripartire nella prossima stagione. Tutti e due, per motivi diversi, non hanno trovato parecchio spazio in questa stagione, eppure potranno utilizzare questo campionato come base dalla quale partire per affrontare la prossima Serie A, come un’esperienza formativa che possa accrescere il loro bagaglio sia tecnico che umano. L’argentino, a dire il vero, è arrivato nel Salento solo a fine gennaio ma era già abituato al calcio professionistico e, dopo un breve periodo di ambientamento, ha subito dimostrato di essere sul pezzo e di entrare carico ogni qual volta è stato chiamato in causa. Berisha, dal canto suo, conosceva l’ambiente ed ha esordito anche in Coppa Italia nella prima parte di stagione, ma soltanto in quest’ultimo periodo sta vedendo con più regolarità in campo e sta toccando con mano la qualità e le difficoltà della massima serie.

Duttilità e voglia di emergere

Nel nuovo Lecce di Luca Gotti ci sarà spazio anche per loro due. Berisha ha conquistato la fiducia del tecnico in allenamento, con quest’ultimo che lo sta ripagando permettendogli di scendere in campo sempre più frequentemente e con un minutaggio più ampio. Pierotti, ancor di più, è risultato perfino decisivo in due match con due assist vincenti per i gol di Sansone e Krstovic. La sua fisicità, infatti, mette in difficoltà le difese avversarie, che non sanno bene come contenerlo. Entrambi, in ogni caso, hanno voglia di emergere e di imporsi con questa maglia, avendo ben compreso quanto il Lecce rappresenti un’opportunità di svolta per la loro giovane carriera. Sia il centrocampista albanese che l’attaccante argentino, infine, possono giocare in più ruoli e nel calcio moderno tutti gli allenatori vanno alla ricerca di calciatori duttili, abili ad occupare diverse porzioni di campo anche all’interno della stessa partita.

Santiago Pierotti

Presente e futuro

Adesso il presente si chiama Atalanta. Chissà che Gotti non conceda ad almeno uno dei due la possibilità di giocare dall’inizio contro gli orobici. Di sicuro, salvo acciacchi fisici, entrambi hanno grandi possibilità di subentrare a partita in corso, anche per spezzoni di gara ampi nei quali poter dimostrare ancor di più il proprio valore. Poi ci sarà il futuro, un futuro giallorosso del quale Berisha e Pierotti possono e devono far parte. Il primo per suggellare quanto di buono fatto con la Primavera ed il secondo per continuare l’ottima tradizione che lega i sudamericani al club giallorosso. E poi perchè il talento c’è ed il Lecce il prossimo anno ha bisogno di qualità.

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