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Roberto D’Aversa è stato annunciato da qualche ora da parte dell’Unione Sportiva Lecce, che ha deciso di puntare su di lui in vista della prossima stagione.

Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera hanno scelto un allenatore giovane ma già esperto in Serie A, un tecnico pragmatico ma non integralista, capace di raggiungere anche ottimi risultati nelle sue esperienze nel massimo campionato italiano.

Oggi, infatti, analizzeremo le tre stagioni nelle quali D’Aversa ha allenato da inizio anno, avventure nelle quali è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni sulla panchina del Parma e a mantenere un passo salvezza su quella della Sampdoria, nonostante poi l’esonero finale.

Nel campionato di Serie A 2018-2019, il tecnico ha conquistato 41 punti in 38 giornate sulla panchina dei ducali. Ricordiamo che quel Parma era una neopromossa, sebbene D’Aversa conoscesse bene piazza e società per averle condotte fino a lì dalla Serie C. Molti continuano a dire che quella compagine fosse piena di giocatori di esperienza ma non è del tutto vero. L'allenatore classe ‘75 è riuscito ad amalgamare un gruppo di giocatori composto da giovani ed esperti, trovando la chiave giusta per permettere loro di esprimersi al meglio. In quella formazione ha valorizzato la velocità di Gervinho, l’esperienza di Bruno Alves e le qualità di un giovanissimo Dimarco e di un ispirato Inglese. 

Nell’anno successivo quella squadra ha fatto ancora meglio, totalizzando 49 punti in 38 gare. Quel Parma giocava bene, fermava le grandi ed aveva un’identità precisa, che permetteva alla compagine gialloblù di rappresentare un’ autentica mina vagante del campionato. Lo stesso discorso fatto per l'annata precedente vale anche per questa in esame. Al talento ed alle qualità di alcuni interpreti si è aggiunto lo strapotere fisico di Dejan Kulusevski, un giocatore all'epoca sconosciuto, proveniente dalla Primavera dell'Atalanta, ma determinante come pochi. D'Aversa, in quell'occasione, ha dimostrato di saper lavorare con i giovani, permettendo ad un diamante grezzo di perfezionarsi e venire fuori tra i professionisti. Molti dei 49 punti conquistati sono merito delle giocate dell'attuale centrocampista del Tottenham, un ragazzo che probabilmente solo sotto la guida di Roberto si è espresso con quella continuità. 

Infine, l’ultima stagione nella quale D’Aversa ha avuto la possibilità di effettuare il ritiro è stata quella 2021-2022. La Samp lo ha esonerato alla ventiduesima giornata, nonostante l’allenatore avesse conquistato 20 punti ed avesse 4 lunghezze di vantaggio sulla terz’ultima. Negli ultimi tempi il club blucerchiato è diventato difficile da guidare per chiunque e D'Aversa ha avuto la sfortuna di arrivare dopo Claudio Ranieri. Quando l'attuale tecnico del Lecce è stato mandato via, l'arrivo di Giampaolo non ha cambiato le carte in tavola, dato che l'allenatore ex Torino ha conquistato 16 punti in 16 gare, tenendo lo stesso ritmo del suo predecessore. Il tecnico classe '75 ha pagato una scelta sbagliata, che non gli ha permesso di effettuare il salto di qualità che meritava dopo le stagioni al Parma. 

Insomma, il suo rendimento è stato costante con picchi interessanti che ci auguriamo di vivere anche nel Salento. Roberto è un allenatore che può dare una certa continuità dopo la guida Baroni, un mister che vuole rilanciarsi sulla panchina della squadra salentina, con al fianco una dirigenza che crede nelle sue potenzialità e che farà di tutto per permettergli di esprimersi al meglio delle sue possibilità. 

Ora tutto dipende da lui. 

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