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Il prossimo anno in Serie A sembra essere finalmente arrivato il momento di accogliere la prima donna arbitro. Secondo quanto riportato da Sky Sport 24, infatti, il retroscena è arrivato proprio da Coverciano, dove ieri si è tenuto un incontro tra gli arbitri e la stampa, nel quale si è parlato della crescita dei fischietti italiani e degli errori da provare ad evitare.

Alfredo Trentalange, numero uno dell’Aia, ha precisato che, se davvero nel campionato 2022/23 ci sarà l’esordio di un arbitro donna “sarà per merito e non per privilegio”

La prima donna arbitro dovrebbe essere Maria Sole Ferrieri Caputi, 32 anni, nativa di Livorno. Lei è stata la prima ad aver arbitrato una squadra di Serie A nella sfida di Coppa Italia, valevole per i sedicesimi di finale, tra Cagliari e Cittadella, nel dicembre 2021. Dopo quella sera ha rilasciato anche alcune dichiarazioni al Corriere della Sera, nella quale si era detta orgogliosa del suo lavoro e dediderosa solo di svolgere questa professione:

“Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità. Io sono soltanto la punta dell’iceberg di un movimento in crescita. Sono soddisfatta, ma ho tanto da imparare».

A dire il vero, il mondo degli arbitri è in crisi perché sempre meno ragazzini si avvicinano a questa professione che, soprattutto nei campetti di periferia, è diventata rischiosa a causa di continue aggressioni. 

“Il mondo degli arbitri ha bisogno di belle storie. Avanti di questo passo, chi dirigerà le partite?”, ieri proprio Trentalange ha parlato così nel suo intervento ma l’ingresso delle donne può rappresentare una ventata d’aria fresca anche in un mondo per ora troppo chiuso al cambiamento. 

 

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