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Ricomincia il campionato ed il Lecce riparte così come aveva lasciato, con una delusione, sotto forma di pesante sconfitta.

Dura da digerire, difficile da commentare.
Il nuovo tecnico Baroni aveva, nel tempo avuto a disposizione, costruito una formazione compatta che subiva poco ed aggrediva sempre, in ogni zona del campo. L'idea di calcio dell'allenatore era parsa chiara a tutti: pressione costante per recuperare il pallone quanto più vicino possibile alla porta avversaria. Come? Con un centrocampo più di quantità che di qualità che grazie alle capacità di Blin, nelle intenzioni, doveva mantenere la squadra sempre corta, stretta e con gli uomini che grazie a questo potevano aggredire.

Con queste scelte intendeva anche schermare la difesa , troppo bucata nelle ultime stagioni. Missione fallita alla prima, purtroppo. Contro la Cremonese è bastato che Pecchia, allenatore avversario, decide di togliere ai giallorossi l'arma preferita (quella pressione continua) effettuando lanci lunghi su Ciofani.

È bastato questo per far saltare gli schemi a Baroni ed all'intera formazione salentina che a parte pochi spezzoni di partita è parsa spesso in affanno. Nonostante tutto le occasioni, anche nette, non sono mancate sui piedi di Coda, un gol annullato per millimetri ad Olivieri ed un rigore non concesso allo stesso ex Empoli. Si sono visti anche alcuni giocatori non all'altezza della gara, confusi e spesso in ritardo, così come si sono viste sostituzioni un po' tardive.

Si dirà che questo è calcio d'agosto ed è vero. Però anche i punti presi in estate fanno classifica ed alla fine pesano, soprattutto quelli persi.

Baroni ha messo in campo la formazione che tutti si aspettavano, con Tuia e Lucioni centrali davanti a Gabriel, Gallo e Gendrey esterni bassi, Majer, Blind e Hjulmand a formare la linea di centrocampo, mentre davanti a Coda hanno agito Olivieri a destra e Strefezza a sinistra. Nel primo tempo il Lecce è stato un po' sfortunato , soprattutto con Coda ma, nonostante gli avversari giocassero a saltare il centrocampo ha tenuto bene. Nella seconda frazione di gioco, senza motivi apparenti, sono saltate le marcature, le distanze, si sono persi tempi di gioco nelle ripartenze e sono arrivati ​​due gol nel giro di pochissimi minuti. Poi il terzo ed è calata la notte. La girandola di cambi, tardiva, effettuata dal tecnico giallorosso non hanno prodotto niente; sul tre a zero la partita si era conclusa abbondantemente.

Sarà calcio d'agosto, l'esordio, l'estate, il caldo, quello che si vuole. Ma non basta.
La realtà è che tutto è andato di traverso: i rimpalli, gli errori e le decisioni arbitrali. La personalità è mancata.
Conclusione? Non bisogna abbattersi, il campionato è appena iniziato e gli errori visti contro la Cremonese devono servire da stimolo affinchè non si ripetano più.

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