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Sticchi Damiani, presidente dell’Unione Sportiva Lecce, ha parlato del momento del salentini e del mercato della squadra di Baroni nel corso di un'intervista concessa a TeleRama.

Gruppo? “Dopo qualche giorno di vacanza la squadra credo si sia fatta trovare pronta per i primi test atletici. I primi allenamenti hanno dimostrato, almeno dal di fuori, che il gruppo non ha mai voluto staccare la spina. Mi sembrano tutti così tanto coinvolti in questa avventura, in questo campionato così complicato. Nel rivederli ho avuto la sensazione che ci fosse tanta voglia di ricominciare e che nessuno di loro avesse davvero staccato la spina completamente pur avendo fatto qualche giorno di meritato riposo”.

Cessioni a gennaio?  “Abbiamo recentemente dato le linee guida a Pantaleo Corvino e al direttore sportivo Stefano Trinchera. Ci indicheranno loro come muoverci. Le eventuali offerte per i big? Abbiamo detto che non abbiamo intenzione di cedere i big. Il Lecce in questo momento storico ha come priorità assoluta quella di cercare di centrare un risultato difficilissimo e complicatissimo reso tale dal nostro status di neopromossa. Per raggiungere questo traguardo eviteremo di ascoltare le sirene che riguardano quei giocatori che hanno dimostrato di saper stare benissimo anche in Serie A”.

In questo Pantaleo su questo è un maestro e saprà cogliere le opportunità che eventualmente capiteranno. Molto sinceramente, da presidente dico che migliorare un gruppo ben costruito in estate, con tante intuizioni felici, sarà molto difficile. Quindi fare acquisti tanto per farli non è il nostro caso, ma ci affidiamo alla saggezza e all’esperienza di Corvino e Trinchera, i quali capiranno se davvero c’è qualcosa per poter migliorare altrimenti si rischia di rovinare anziché di migliorare”.

Zona retrocessione? “Io non lo guardo nemmeno questo vantaggio, perché 8 punti possono essere tanti ma possono essere anche tre partite fatte bene dalle altre inseguitrici. Quindi pensare di poterci cullare quando mancano ancora tante partite alla fine sarebbe un suicidio e i ragazzi lo sanno benissimo. Tuttavia, ogni giorno l’allenatore ricorda ai propri giocatori di prendere il buono di quanto fatto finora, ma sarebbe un gravissimo errore pensare che quel +8 sia una garanzia di un qualcosa che dobbiamo ancora conquistarci. Deve essere essere uno stimolo per fare ancora meglio, ma guai ad adagiarci”.

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