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Prima della gara contro la Cremonese, avevamo scritto di un Lecce che, nelle ultime 3 partite, aveva perso le sue certezze in fase difensiva.

Contro Milan, Verona e Salernitana, infatti, i giallorossi avevano subito 2 gol a sfida, soffrendo più del dovuto e mai come prima d’ora in questo campionato.

A Cremona mister Baroni ha puntato sui suoi uomini di fiducia. A destra ha schierato il solito Gendrey, al centro la coppia ormai consolidata composta da Baschirotto ed Umtiti ed a sinistra Antonino Gallo, ritornato in campo dopo la botta rimediata nel primo tempo contro il Verona.

La Cremonese ha prodotto poco sia per demeriti propri che per merito dei giallorossi. Soprattutto nella prima frazione, nel momento di maggior pressione da parte dei padroni di casa, il Lecce ha saputo chiudere ogni spazio, con le linee di difesa, centrocampo ed attacco molto unite.

Nella seconda frazione, invece, quando la squadra di Ballardini ha iniziato ad accusare la stanchezza per la terza partita in tre giorni, il Lecce è venuto fuori alla grande, ha alzato il proprio baricentro e messo in pratica la pressione alta alla ricerca del recupero palla, marchio di fabbrica della squadra allenata da Baroni.

Baschirotto ha giocato una partita perfetta, segnando il gol che ha aperto le danze e pulendo l’aria di rigore quando era necessario farlo, senza pensare all’estetica ma soltanto badando all’efficacia. Umtiti, dal canto suo, ha giocato una partita di grande autorità, muovendosi con la sua solita elegenza. Il francese abbina qualità ed esperienza e sembra davvero un giocatore d’alta classe, che poco a che fare con gli scontri diretti per la salvezza.

Gli esterni, infine, hanno spinto con regolarità, nonostante avessero da una parte Sernicola e dall’altra Valeri, laterali che attaccano con grande pericolosità. 

Il Lecce è tornato da Cremona con 3 punti preziosi ed una rinnovata fiducia. Adesso contro la Roma sarà l’ennesimo test di maturità per una squadra che pare in crescita. 

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