Lecce, gli aspetti positivi e negativi del pareggio contro il Verona
Analizziamo le cose positive e quelle negative viste nell'ultima sfida di campionato
Pareggio annunciato e pareggio arrivato, nella sfida delle 15 contro l’Hellas Verona di Zanetti, una squadra che non ha ancora vinto in campionato e che è arrivata nel Salento più con l’intenzione di non prenderle per evitare che il distacco dai salentini aumentasse notevolmente.
Questa mattina, a freddo, possiamo analizzare meglio la partita del Lecce e vedere tutto quello che di positivo si può tirare fuori da questo pareggio, provando ad analizzare poi anche gli aspetti negativi sui quali dovrà lavorare mister Di Francesco.
Difesa solida
Partendo dalle cose buone, non possiamo non evidenziare la solidità difensiva che il Lecce ha trovato nelle ultime giornate. In totale, nelle 11 gare disputate, i giallorossi hanno tenuto la porta inviolata per ben 5 occasioni, subendo 14 reti a causa della debacle di Bergamo, nella quale Falcone ha incassato 4 gol, e dello scellerato primo tempo di Udine. Adesso, però, pare aver trovato l’equilibrio giusto e da due gare nessuno riesce a perforare la retroguardia salentina.
Trame di gioco interessanti
Berisha dirige e Lassana e Ylber eseguono, in un centrocampo che funziona meravigliosamente ed ora ispira anche tutta la squadra. Peccato che contro il Verona il resto dei compagni non siano riusciti a sfruttare al massimo le invenzioni del talento albanese classe 2003, che sta diventando sempre più fondamentale al centro del campo. In generale, a tratti il Lecce gioca a memoria e ad un tocco, dimostrando anche una certa proprietà di palleggio.
Il ritorno di Sottil
Lo ha detto il presidente Sticchi Damiani ai nostri microfoni e lo ripetiamo pure noi. Quando Sottil fa Sottil diventa difficile per chiunque fermarlo. L’ex Fiorentina sembra aver definitivamente smaltito il problema al polpaccio e contro il Verona è entrato in campo con grande voglia, risultando pericoloso in più di qualche occasione. Adesso avrà due settimane per allenarsi al massimo e ritrovare la condizione migliore per aiutare il Lecce in un filotto di partite che si preannuncia parecchio impegnativo.

Le punte non segnano
Adesso passiamo agli aspetti negativi, a quelle cose delle quali è bene discutere per cercare di migliorarle in fretta. Stulic e Camarda hanno realizzato un solo gol in due in 11 partite. Il primo ha avuto pochissime occasioni e contro il Verona per la prima volta ha avuto la possibilità di calciare in porta in modo pulito, sebbene poi la conclusione sia stata sporcata. Il secondo deve crescere dal punto di vista fisico, anche se nell’ultima gara si era conquistato un calcio di rigore, poi cancellato dal VAR. Entrambi devono lavorare di più e meglio nell'area di rigore avversaria, attaccando il primo palo con maggiore convinzione. Gran parte dei cross contro il Verona sono finiti lì, ma non c'era nessuno pronto a scaraventare in porta quei palloni.
I subentri non sempre pagano
Camarda e Sottil hanno approcciato al meglio la gara, pur subentrando dalla panchina, mentre Kaba e Pierotti non sono sembrati pronti, pur il primo con meno minuti a disposizione del secondo. È necessario che chi entri dalla panchina dia qualcosa in più e possa risultare decisivo in un momento della partita in cui chi c’è in campo sta tirando il fiato. Adesso non ci saranno più soste e servirà una mano da parte di tutti per raggiungere l’obiettivo finale.






