E' finita con il patema d'animo, con una vittoria striminzita ma allo stesso modo
importantissima.
Salernitana-Lecce è stata una gara a tinte esclusivamente
giallorosse, almeno nel primo tempo ed anche nei minuti inziali del secondo, con azioni da gol in serie da parte dei salentini che soprattutto nella
prima frazione di gioco sembravano una squadra di categoria superiore.
Il calcio però lo conosciamo bene ed una sfida dura 90 minuti più l'eventuale recupero ed il
Lecce, pur rischiando poco, ha finito per complicarsi la vita. Non è la prima volta che accade e, anche se lo speriamo, sappiamo che non sarà l'ultima. Un
indemoniato Liverani cercava di scuotere i suoi nel
secondo tempo ma con poco successo, su questo aspetto bisognerà lavorare ancora, mentre il resto rasenta la perfezione. Azioni palla a terra, inserimenti
telecomandati, movimenti mandati giù a memoria, intensità altissima, sovrapposizioni, densità nelle zone del campo più congeniali all'assetto, insomma un'orchestra ed un
ottimo direttore.
Il
tecnico giallorosso ha deciso per una coppia di “
piccoli”,
Falco e
Palombi infatti non hanno dato punti di riferimento alla linea difensiva granata, anzi creavano la superiorità numerica negli uno due ravvicinati con i
centrocampisti e soprattutto Palombi si buttava dentro a tutta velocità. Da un'azione corale è giunto il gol del raddoppio proprio siglato dall'ex laziale, dopo un assist millimetrico di
Tachtsidis. A proposito del greco:
semplicemente maestoso! Un calciatore di categoria superiore che nonostante la mole ha un piede vellutato ed una
coordinazione che gli permette di giocare massimo a due tocchi.
Finchè non è calato fisicamente il Lecce ha tenuto in mano il pallino del gioco, lasciando meno delle briciole agli avversari. Un'altra citazione la merita
Marco Mancosu, ormai capitano del Lecce, una volta liberatosi dai fantasmi sardi è tornato ad essere quel calciatore che fa la differenza ed anche contro la Salernitana è andato a segno, con il piede “
debole”, scagliando una sassata dalla media distanza che ha lasciato sorpreso l'estremo difensore campano. Insomma, una gara che ha
evidenziato le capacità tecniche del Lecce e sappiamo tutti quanto
Liverani ci tenga a questo aspetto. Piuttosto, anche la fase difensiva ha fatto vedere qualcosa di nuovo: la linea davanti a
Vigorito si è mossa all'unisono, “
giocando” sul fuorigioco sistematico, sempre con successo. Il gol che ha riaperto la partita siglato dai padroni di casa era in fuorigioco, anche lì la linea guidata da un sempre superbo
Lucioni si era comportata perfettamente.
Insomma il
Lecce ha fatto il bello ed anche il cattivo tempo a Salerno; in tutta onestà dobbiamo dire che se il direttore di gara avesse concesso il giusto rigore su Scavone e l'assistente avesse alzato la bandierina sul
fuorigioco campano al momento del gol, i patemi d'animo vissuti nel finale e che abbiamo
descritto nelle prime righe, non ci sarebbero mai stati.
Il
Lecce si è ripreso i tre punti che avrebbe meritato anche nella partita di andata e probabilmente sabato scorso contro il
Benevento.
Liverani sapeva già di avere una squadra importante tra le mani, si deve migliorare quanto possibile in alcuni aspetti, senza snaturare l'
idea di gioco e poi nessun traguardo sarà
precluso.