I pregi ed i difetti del Cagliari di Fabio Pisacane

Un focus sul prossimo avversario dei giallorossi in campionato
4 punti in 3 partite, conquistati tutti in casa con nel mezzo la sconfitta di Napoli, arrivata però proprio nel finale dopo una prestazione difensivamente parlando eroica.
Il nuovo Cagliari di Pisacane
Il Cagliari di Pisacane pare una squadra tosta, difficile da affrontare, che gioca un calcio semplice e lineare, senza troppi fronzoli. Nelle prime giornate è sembrato soprattutto attento alla distanza tra le linee. Accetta di pressare in inferiorità numerica pur di mantenere la squadra corta e aggressiva, con la linea medio-alta, pronta a creare gabbie in cui recuperare il pallone. Questa è un po’ la forma ideale, perché nelle amichevoli precampionato abbiamo visto spesso il Cagliari soffrire il palleggio avversario, senza troppe energie, ripiegare nella propria area di rigore.
Pisacane prova molto di più a costruire dal basso rispetto al passato, ma i segnali finora non sono troppo incoraggianti. Caprile ha ottime statistiche nei lanci lunghi ma non è chirurgico, Mina è molto insicuro con il pallone tra i piedi, Prati deve crescere a livello di personalità e smarcamenti e anche contro il Parma si sono visti tanti errori in fase di impostazione, che per fortuna dei sardi ed imprecisione dei ducali in quella partita non hanno portato gol subiti.

I pregi del Cagliari
L’attacco sembra funzionare e l’arrivo di Belotti darà sicuramente maggiore esperienza ad un reparto che ha perso Piccoli proprio negli ultimi giorni di mercato. L’ex Torino compone con Esposito una coppia complementare, capace di sfruttare le palle alte e le seconde palle ma anche di dialogare palla a terra nello stretto. Dietro di loro la qualità non manca, con Pisacane che pare coraggioso a voler schierare un centrocampo di qualità: Prati, Folorunsho e Gaetano sono tutti giocatori che sanno dare del tu al pallone, mentre Adopo ha il compito di spezzare sul nascere l’azione avversaria.
I possibili difetti
Abbiamo parlato di partenza dal basso e di difficoltà nell’attuarla con questi interpreti. In effetti, i maggiori pericoli creati dalle altre squadre derivano proprio da questa convinzione dell’allenatore dei sardi, che cerca sempre di iniziare la manovra con i difensori, sebbene il livello tecnico di questi non sembri così eccelso. Il Lecce dovrà attuare una pressione sfiancante, sfruttando le possibili disattenzioni della retroguardia rossoblù, guidata da Mina e l’ex giallorosso Sebastiano Luperto.
Sarà una partita aperta, che il Cagliari verrà a giocarsi con coraggio e senza paura, forte anche dei 4 punti conquistati. Il Lecce, dal canto suo, dovrà provare a spingere dal primo al novantesimo, facendo attenzione a non prestare troppo il fianco alle ripartenze avversarie.