header logo

Non è mai facile mettere a confronto due stagioni, due allenatori e due squadre. L’ultima Serie A il Lecce l’ha vissuta con Fabio Liverani in panchina, sempre da neopromossa dopo una cavalcata ancora più storica ed incredibile di quella dell’anno scorso.

Oggi analizzeremo il percorso di quella compagine per confrontarlo con quello di questo Lecce, sebbene consapevoli che manchi ancora tanto per tracciare una linea. 

Mancosu e compagni dopo 24 giornate avevano racimolato 25 punti, solo 2 in meno rispetto alla truppa di Baroni. Quella squadra, alla ventiquattresima, veniva da tre vittorie consecutive, ottenute in fila contro Torino, Napoli e Spal. Il Lecce di Liverani aveva segnato poi 35 gol, subendone 42 e dimostrandosi una formazione divertente da vedere, con partite ricche di occasioni da rete ed episodi da Var.

Dalla quinta di ritorno in poi, però, è iniziato un periodo difficile per quella squadra, anche a causa dell’arrivo della pandemia di Covid che ha stoppato per due mesi l’intero campionato. Quel Lecce ha perso 6 gare di fila e, probabilmente, è stato proprio quel filotto di sconfitte a condannarlo alla retrocessione.

La banda di Baroni, invece, come detto, ha conquistato 27 punti e sta avendo un percorso più lineare rispetto a quello del Lecce di Liverani. Anche i numeri relativi ai gol fatti ed ai gol subiti dimostrano maggiore equilibrio, dato che le reti incassate sono “solo” 27 mentre quelle realizzate 24, ossia una a partita.

L’obiettivo della formazione di questa stagione è quota 40 punti. Liverani ed i suoi ragazzi non ci arrivarono, perdendo le ultime sfide in modo doloroso. Baroni ed i suoi uomini, invece, dovranno farcela anche per vendicare quella stagione maledetta. Questa volta avranno con loro tutto il Salento, con un pubblico che ha già dimostrato di poter fare la differenza nelle occasioni che contano. 

 

"PL Talk" Monza-Lecce: ospite in puntata Lino De Lorenzis del Nuovo Quotidiano di Puglia
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"