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Commentare un calciomercato dall'esterno è sempre molto difficile perché quello che possiamo fare è la semplice addizione: è entrato quello, è uscito questo, ecco il risultato. E invece in oltre due mesi di trattative ci sono le idee, i ripensamenti, i rilanci, le opportunità, anche quelle sfumate, in un sistema che mette in ballo sempre diverse figure da accontentare e che cambia e si trasforma quotidianamente sulla base delle nuove dinamiche che si vengono a creare.

Quindi siamo tutti consapevoli che le disamine che possiamo fare, anche noi giornalisti, per quanto capillari, equilibrate, coscienziose, possano comunque essere lontane da una realtà che non conosciamo alla perfezione.

Allo stesso modo, non voglio nemmeno entrare nelle dinamiche di prezzo. Quanto si è speso o quanto è costato il tale giocatore, non deve essere l'unità di misura che ci permette di capire se si è operato bene o male. Così come non mi interessa il delta di mercato, cioè la forbice tra incassi e spese. Questi conti, riguardano esclusivamente il club, che decide strategie e traccia la linea delle possibilità. 

Semmai possiamo usare il valore degli acquisti per paragonarlo a noi stessi e capire se c'è o no una crescita da questo punto di vista. Allora i circa 15 milioni spesi per Siebert, Sala e Stulic dicono tanto di quanto sia cresciuto il club perché un mercato così "ricco" non c'era mai stato prima d'ora.

Come valutare il mercato del Lecce?

Intanto, la prima cosa che andrei a vedere è se numericamente ci siano stati cambiamenti e se, su carta, ci siano stati dei miglioramenti.

Stulic sostituisce Krstovic, Camarda sostituisce Rebic, Siebert sostituisce Baschirotto, Sala il posto di Rafia e Kouassi prende il posto di Guilbert. Solo Burnete non è stato sostituito se non con l'attaccante “volante”, cioè il primo esterno utile che si vuole adattare al ruolo se necessario. Su carta il Lecce non si è indebolito. Perché numericamente ha colmato le uscite. Oltretutto numericamente in difesa mi sembra ci siano più elementi della scorsa stagione quando si cominciava senza il sostituto di Gallo e senza quello di Gaspar. Oltretutto, come detto, è stato un mercato “generoso” con una spesa mai realizzata prima.

Il problema è capire poi se si sia rinforzato, sia rispetto a se stesso che rispetto alle dirette concorrenti. Questo potrà dirlo solo il campo e dipenderà molto da quanto i nuovi riusciranno ad incidere sulla stagione. 

Voto al mercato generale, direi 6,5.

Mercato Lecce: chi è rimasto e come sembra la situazione

La prima incognita che mi viene in mente riguarda i calciatori sul mercato poi rimasti a giocare. Nella conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco, Pantaleo Corvino ha fatto nomi e cognomi di chi aveva chiesto la cessione, parlando di “ciclo finito” e “volontà di andar via”. Il riferimento non è solo a Baschirotto e Krstovic, ma anche appunto a chi è rimasto e cioé Falcone e Ramadani. 

Se per i primi è arrivata l'offerta, per i secondi no. Oppure è arrivata e non è stata ritenuta adeguata dal club di via Costadura, come ci risulta nel caso di Ramadani. Di fatto però questi calciatori sono rimasti e, a giudicare dalle loro prestazioni in campo nelle prime due giornate, sembra anche con sani principi. Ma rimane l'incognita di capire quanto nel lungo periodo siano sempre con la testa a Lecce.

Sono rimasti anche anche Rafia e Guilbert anche se sono fuori dal progetto tecnico.

La grana Maleh

La permanenza di Maleh è un grattacapo da risolvere. Giocatore per il quale il primo anno di A a Gennaio sei andato a spendere oltre le aspettative (5,5 milioni di euro) ed è vero che il calciatore non ha saputo rispondere adeguatamente sul campo. Nei due anni successivi è stato valorizzato dall'Empoli. Oggi è rimasto in canna. Inesploso. Osserviamo da lontano questa situazione, perché non conosciamo le dinamiche interne e le motivazioni di entrambe le parti, ma che sia un caso, è lampante. Sarà recuperato? Se dovesse far parte del progetto, sarebbe a mani basse titolare con Coulibaly e Ramadani e sempre in attesa di capire chi sia Sala. Ma se così non fosse? Sarebbe uno spreco, dal momento che il centrocampo è privo di elementi con caratteristiche simili.

Per cui al momento  il mercato degli esuberi vale come voto un 4,5. Si è venduto solo Oudin, ma ora bisognerà capire come si evolveranno le situazioni di Rafia e Guilbert visto che ci sono mercati che chiudono a metà Settembre e anche come sarà gestito Maleh. Se tutti i tasselli andranno al loro posto, saremo pronti a rivedere il voto.

I molteplici dubbi sulle vere incognite di mercato

Confrontandomi con diversi tifosi, c'è l'idea che le incognite quest'anno siano i nuovi arrivati, su tutti Stulic e Sala. Di loro, è vero, sappiamo veramente poco, ma personalmente mi piace attendere il responso del campo piuttosto che rifarmi al palmares. 

Se dovessi pensare a delle incognite, non avrei dubbi: Marchwinski, Banda, N'Dri, Helgason e Berisha. Ognuno a vario titolo non offre le garanzie del caso ed è qui che si gioca tutto il valore del mercato del Lecce. Se Corvino ne avesse sostituiti almeno la metà, oggi parleremmo di un Lecce diverso, cambiato profondamente, invece della scorsa stagione abbiamo conservato le incognite a cui ne abbiamo aggiunte delle altre (Sottil, Stulic, Sala e Siebert).

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