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Se mai dovesse esistere la partita perfetta, noi crediamo che Lecce-Foggia le si avvicini molto. Ben inteso, la gara perfetta la disputano i giallorossi, anche se il Foggia lotta e tiene benissimo il campo fino al gol di La Mantia. Perfetta perchè il Lecce non rischia nulla in difesa, se non un'uscita sbagliata di Meccariello, per il resto encomiabile, che vede Tachtsidis con un recupero imperioso evitare il gol di Mazzeo. Dicevamo che il Lecce non solo non rischia praticamente niente ma cerca di pungere in attacco, nonostante gli ospiti allenati dall'ex Padalino chiudano tutte le linee di passaggio, finchè hanno avuto il fiato per farlo. I primi caldi della stagione, infatti, hanno consigliato un po' di prudenza alle due formazioni ed effettivamente “strappi” nel gioco se ne sono visti pochi. Partita molto tattica quella al Via del Mare, con le squadre racchiuse in pochi metri di campo che hanno battagliato soprattutto nel mezzo, evitando di lasciare sbocchi alla manovra avversaria. Onestamente l'abbiamo sempre detto: la forma migliore che ha il Lecce per disputare la fase difensiva è quella di non perdere mai le distanze tra i reparti, rimanendo corto e stretto. Bene, stavolta il tutto è riuscito perfettamente. Liverani manda in campo la “migliore formazione possibile” in questo momento e non sbaglia perchè i ragazzi, trascinati da un Tachtsidis magistrale, hanno rispettato le attese. Il greco, nonostante qualche errore in fase di impostazione, non dovuto a carenze ma proprio all'abilità del Foggia di chiudere tutti i varchi, ha fatto vedere la caratura di categoria superiore di cui è dotato. Nonostante gli inevitabili errori (non è un robot) è il solo che decide quando e come verticalizzare; prende palla, la “pulisce” e la smista sempre con intelligenza e, soprattutto, ora che ha quasi recuperato la migliore forma fisica, fa valersi anche in fase di non possesso. Cosa chiedere di più ad un regista basso? Ah, sfiora anche un gran gol con un siluro di sinistro che passa vicinissimo all'incrocio dei pali. Liverani, dal canto suo, lancia segnali positivi alla squadra. Così come in passato abbiamo detto che le decisioni del tecnico, anche se prese in buona fede, inconsciamente incidono sull'operato della squadra, possiamo ben dire che le stesse incidono anche positivamente. Il messaggio lanciato ieri dall'allenatore giallorosso, mentre il Foggia cercava il forcing finale nel tentativo di recuperare il risultato, è stato quello di mantenere un assetto offensivo con due punte, inserendo anche un centrocampista come Tabanelli, al posto di uno stanco Majer; il subentrante più votato alla fase offensiva che a quella difensiva. Applausi. A proposito di Majer, crediamo che pian piano si inizino a vedere le sue capacità, quelle che lo hanno portato a giocare in Champion's ed a essere convocato in passato con la sua nazionale. Col tempo, come è per Tachtsidis, farà anche lui la differenza. Come sta facendo la "differenza" in questa fase della stagione Andrea La Mantia, perchè i suoi gol ed il suo apporto, sono davvero imprescindibili per il gioco del Lecce. La formazione giallorossa ritorna alla vittoria ed ora ha due partite fondamentali per cercare di risalire la classifica quanto più possibile: una fuori casa a Crotone, l'altra il recupero con l'Ascoli al Via del Mare. Bene, se si vuol cercare di arrivare ai vertici del campionato di serie B, non si può pensare di non provare a vincerle entrambe, con quella “fame” e “rabbia” che unitamente al bel gioco hanno caratterizzato le prestazioni del Lecce in questo torneo. Liverani ed i suoi devono tornare a imporsi anche fuori casa se, tutti insieme, vogliamo arrivare “lì dove volano le aquile”.
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