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Durante le trasmissioni andate in onda su Sportitalia, il direttore Michele Criscitiello ha detto la sua sulla scelta di nominare come ct della nazionale Gennaro Gattuso. Queste le sue parole:

Le parole di Gattuso

Fare il CT non è come fare l’allenatore. È un mestiere completamente diverso. Se fosse dipeso da me, per quel ruolo avrei promosso qualcuno che ha lavorato bene con le giovanili della Nazionale. Un nome su tutti: Alberto Bollini.

Prendere Pirlo, Cannavaro, Gattuso, Mancini o Ranieri non serve. Loro sono allenatori: si alzano, vanno al campo, allenano, e poi tornano a casa. Il commissario tecnico, invece, vive un altro tipo di realtà. Deve saper lavorare a progetto, gestire poche partite in un tempo ristretto e sapersi interfacciare con la federazione, con i club e con l’intero sistema calcio.

Pensiamo a Maurizio Viscidi, che a Coverciano insegna come si diventa allenatori. Da tecnico non ha avuto una carriera brillante, ma è un grande formatore. Allenare e insegnare a farlo sono due cose diverse. E lo stesso vale per il ruolo di CT: serve una figura specifica, con un profilo preciso.

A questo punto, se Gravina ha davvero coraggio, deve andare fino in fondo. Senza guardare in faccia nessuno. Se la linea è quella di affidarsi ai profili federali e di esonerare Spalletti prima della gara con la Moldova, allora prenda Bollini. Se invece si torna ai soliti nomi — Ranieri, Mancini o qualche ex campione del 2006 che oggi fa l’allenatore ma non ha mai vestito i panni del CT — si rischia l’ennesimo errore.

Il CT lavora per la federazione, non per il club di turno. Deve essere abituato a rendere subito, in tempi stretti. Bollini, per me, è il profilo perfetto. Magari il 99% degli italiani non lo conosce, ma chi fa calcio lo sa bene: meglio Bollini che certi… bolliti

Il palmàres di Bollini

La carriera di Alberto Bollini è legata soprattutto al mondo primavera, o del calcio giovanile in generale. L'allenatore modenese è stato seduto sulla panchina del Lecce nella stagione 14-15, con i salentini in Lega Pro, ma è con le squadre giovanili che si è affermato, vincendo due campionati primavera con la Lazio, nelle stagioni 2000-01 e 2012-13 e anche a livello nazionale ha fatto molto bene: un titolo di Campione d'Europa con l'Italia under 19 nel 2023 e una vittoria della Elite league con la nazionale under 20 l'anno successivo.

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