Gli avvocati di Lecce battono il Catania e conquistano il sesto scudetto

Una vittoria arrivata al termine di un campionato dominato
Una grande soddisfazione per tutto il movimento calcistico salentino, e in particolare per la città di Lecce. Con la vittoria contro il blasonato club forense di Catania, la squadra di calcio degli avvocati leccesi si è laureata ancora una volta Campione d’Italia. Un traguardo prestigioso che certifica la qualità, la passione e l’impegno profusi da questa realtà, giovane ma già molto affermata.
Fondata nel 2002, l’associazione sportiva ha saputo costruirsi nel tempo una solida reputazione, diventando un punto di riferimento non solo a livello nazionale, ma anche sul panorama europeo. Questa nuova affermazione conferma ancora una volta la forza del gruppo e l’identità vincente della formazione leccese, che con orgoglio rappresenta la propria terra sui campi di calcio di tutta Italia e oltre.
Tanti successi nazionali e non
Nonostante la giovane età del club – ricordiamo che è stato fondato solo nel 2002 – quello conquistato ieri rappresenta il sesto titolo nazionale per la squadra leccese degli avvocati, che si conferma ancora una volta una delle realtà più solide e vincenti del panorama forense italiano. I precedenti scudetti erano arrivati nei campionati del 2013, 2015, 2017, 2021 e 2022, a dimostrazione di una continuità ad altissimi livelli.
Oltre ai sei campionati italiani, la bacheca della squadra salentina vanta anche altri prestigiosi trofei: una Supercoppa Italiana conquistata nel 2017 e una Coppa Italia vinta nel 2018. A completare il palmarès c’è poi un successo europeo di grande rilievo: la vittoria nell’“Europa League delle Professioni” nel 2024, un traguardo che ha permesso al club di farsi conoscere anche oltre i confini nazionali.
Una vera e propria squadra schiacciasassi, quella leccese, che anche quest’anno ha dimostrato tutta la propria forza tecnica e organizzativa, confermandosi tra le più importanti realtà del calcio forense italiano. E per la prossima stagione l’obiettivo sarà lo stesso: difendere il tricolore e continuare a scrivere pagine vincenti.
Un campionato dominato dall'inizio alla fine
Il titolo italiano è arrivato al termine di un cammino lungo e ricco di soddisfazioni. I salentini hanno iniziato la fase a gironi battendo il Cosenza con un secco 2-1. Alla seconda giornata è arrivato un pareggio interno per 1-1 contro Salerno, che i leccesi hanno poi nettamente superato per 4-1 nel match di ritorno in trasferta. Alla quarta giornata è arrivato un altro successo convincente, questa volta per 3-0 contro il Barletta. L’unico passo falso stagionale è stato il ko nel ritorno, per 2-1, ma la sconfitta non ha compromesso il cammino: i giallorossi si sono infatti qualificati alla fase finale di Gabicce.
E lì è iniziato lo show. Nella fase ad eliminazione diretta, i salentini hanno travolto il Pescara, in cui giocava l'ex calciatore della Juve Simone Pepe, per 6-2 , il Genova per 6-1, e l’Afragola, squadra di Vives e ladaresta, per 3-0 nella semifinale. In finale è arrivato l’ultimo sigillo, contro Catania, battuto per due reti a uno, grazie alla doppietta di Caraccio, laureatosi capocannoniere, e il gol della bandiera degli etnei nel finale di partita. Così è arrivato il sesto titolo nazionale: l’ennesima prova di forza di una squadra che, anno dopo anno, ha saputo costruirsi una storia di vittorie. Al termine della finale il presidente Marco Castelluzzo e il capitano Francesco Dell'Anna hanno rilasciato queste dichiarazioni a Pianetalecce:
Abbiamo riportato la coppa a casa. Abbiamo vinto, negli ultimi 5 anni, 3 campionato e perso una finale nel 2023 che ancora faceva male, ma abbiamo continuato a lavorare, costruendo con lo staff tecnico una squadra che possa essere protagonista in Italia e, chissà, anche in Europa.
Abbiamo vinto perché siamo 30 titolari e perché non ci sono premi individuali da portare a casa (che tra l’altro abbiamo vinto con Caraccio capocannoniere a pari merito con Pighin e Galiotta premiato come migliore allenatore) ma solo premi collettivi che durano nel tempo