Il doppio salto. Numeri e riflessioni sul prossimo campionato di A

La prima squadra nella storia ad ottenere questo risultato è stata l’Udinese, nel lontano biennio 1948-50. I friulani sono stati, in quell’occasione, anche la prima squadra in assoluto a conservare la serie A, nel 1950/51, dopo la doppia promozione dalla serie C.
A tal proposito va evidenziato che finora l’impresa della doppia promozione è stata ulteriormente impreziosita dalla salvezza in serie A in ben 13 occasioni su 20 (per la 21ma dovremo attendere il futuro percorso del Lecce…), dimostrando come non sia assolutamente detto che una squadra reduce da una doppia promozione non abbia le carte in regola per giocarsi insieme alle altre concorrenti la possibilità di conservare la categoria.
Il Parma è l’unica squadra che in effetti ha infilato un filotto di 3 promozioni consecutive (dalla stagione 2015/16 vincendo la serie D alla stagione 2017/18 vincendo la serie B) più la salvezza ottenuta in A nella stagione 2018/19.
Ad ottenere il doppio salto, finora, sono state in tutto 17 squadre (Udinese, Modena, Como, Bari, Brescia, Cagliari, Bologna, Lecce, Empoli, Napoli, Genoa, Cesena, Novara, Frosinone, Spal, Benevento e Parma), ma soltanto in 4 sono riuscite nell’impresa ben 2 volte: Udinese, Modena, Como e il Lecce. A nessuna squadra è mai successo, almeno finora, di ripetere il doppio salto per 3 volte.
Il Lecce, dunque, con il successo di sabato sullo Spezia, è entrato di diritto nella storia del calcio italiano andando ad affiancare Udinese, Modena e Como in questa speciale graduatoria.
Cosa accadrà il prossimo anno? Il Lecce nell’unica precedente occasione in cui ha effettuato il doppio salto, con mr Ventura tra il 1995 e il 1997, purtroppo non riuscì a restare in serie A, ma le statistiche dicono anche che tra le squadre in grado di replicare il doppio salto, Udinese e Modena hanno conservato la categoria due volte su due e il Como una volta su due, per cui finora la storia ci restituisce oltre il 70% di possibilità di giocarci le nostre chance, senza dover partire già rassegnati all’inevitabile destino.
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