Primavera Lecce: coraggio, sacrificio e costanza

Le basi per la costruzione di un futuro solido e florido
di Donato Francesco Bianco
Si è appena conclusa da poche ore la partita del campionato primavera che ha visto coinvolte sul campo di Crespellano, il Bologna contro il Lecce. Molti volti nuovi compreso Mister Schipa, per lui un avanzamento di carriera avendo allenato in precedenza le giovanili, gli U17 e gli U18. Un allenatore che parla, pensa e vive salentinamente, poiché nativo di Lecce e tifoso della squadra giallorossa. Doppio e triplo stress se pensiamo al risultato odierno che l’ha visto capitolare per due a zero contro il Bologna.
Lasciando da parte la cronostoria della partita, mi soffermerei su alcuni punti essenziali. Come da titolo dell’articolo, coraggio, sacrificio e costanza sono gli elementi che emergono prepotentemente da un collettivo e da tutta la società.
Il coraggio. L’intera società dimostra ogni giorno un coraggio da leoni, dovendo affrontare in ogni campionato e settore che la vede coinvolta, squadre più blasonate e facoltose. Il Lecce quando è riuscito a vincere il campionato, ha fatto storcere il naso a molta gente venendo accusato di non fare il gioco della nazionale e non portando benefici, mentre se andiamo a vedere le singole formazioni del campionato primavera, ci rendiamo conto di quante esse siano, multi culturali e cosmopolite. Il coraggio di prendere di petto e affrontare certe dinamiche è solo una medaglia in più nella bacheca giallorossa.
Sacrificio. Lecce per natura geografica è la perla del mediterraneo. Ce la invidiano tutti ogni qualvolta, il turista nazionale o internazionale, decide di farci un salto. Chi lo fa per lavoro, quel salto costa enormi sacrifici di costi e tempi. La nostra è una terra tra mix di campagna e mare. Il rosso delle zolle tra gli ulivi riscalda i cuori e le menti, mentre le due coste marine, ci permettono di rinfrescarci e godere di uno stile di vita poco frenetico.
Costanza. Questo è un elemento che a ogni salentino è donato in fase embrionale. Spesso per chi come me ha dovuto lasciare la propria terra natia, vede nella costanza un fattore di crescita, gratificazione e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Oggi il modello Lecce non ha un’esclusiva. Non è da ricondurre solo alla società calcistica ma è parte del nostro DNA da generazioni in generazioni. La costanza fa rima anche con differenza. La stessa differenza che ci vede coinvolti in ogni settore e che non ci fa mai arretrare di un millimetro, ponendo le basi per la nostra evoluzione collettiva e personale.
Oggi, vedere il Lecce primavera non ha fatto altro che confermare le parole dette dalla società nell’ultima e nelle altre precedenti conferenze stampa. Siamo soli nel mondo e spesso combattiamo contro forze più grandi di noi, ma se portiamo ad esempio la storia di Golia, più volte citata da Corvino, niente e nessuno può farci paura ed intralciare il nostro cammino.
Con coraggio, sacrificio e costanza possiamo e dobbiamo costruire il nostro futuro.