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Il centrocampista del Lecce Medon Berisha, autore del gol vittoria contro la Fiorentina, è stato ospite dell'ultima puntata di Piazza Giallorossa. Ecco le sue parole.

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Sul gol e la prestazione contro la Fiorentina

Contento per il gol, ma ancora di più per la vittoria ed i tre punti che abbiamo portato a casa. Posso dire solo complimenti ai ragazzi, che hanno fatto un gran lavoro, anche quelli subentrati. Abbiamo fatto una grande partita.

Sulla partita 

I primi dieci minuti ci hanno messo un po' sotto. Non abbiamo trovato le misure, anche tra le linee. Poi sono stato sereno tutta la partita perché loro non sono stati pericolosi. Poi quando ha fischiato rigore ho pensato: “Non ci credo. Una partita così grande non la possiamo buttare". Alla fine il VAR ci ha aiutato un po'.

A chi era rivolta l'esultanza?

A nessuno. E' uno scherzo che facciamo tra amici, ma non è per nessuno. 

Lo spostamento sulla trequarti è stato essenziale per migliorare le sue prestazioni?

Può essere, ma devo dire che le altre partite le ho fatte da mediano. Non mi aspettavo di fare il trequartista contro la Fiorentina, però secondo me mediano o trequartista non cambia tanto. 

Non è stato facile giocare al Franchi con quel clima

Loro avevano tutta la pressione di tifosi, società ed anche dentro lo spogliatoio, ma noi non avevamo ansia. Siamo andati sereni a giocarcela. Alla fine siamo stati molto concentrati e con l'atteggiamento giusto. 

L'ambiente del Franchi

Era caldo. I tifosi prima del fischio d'inizio avevano cominciato a cantare contro di loro. In settimana ci siamo detti che dovevamo andarci per fare la guerra, perché avevano tutta la pressione, non stavano bene e dovevano vincere per forza. 

L'inserimento sul gol e cos'ha pensato

Mi ricordo solo di aver fatto la scivolata (su Ndour, ndr) e ho detto “Ora succede qualcosa”. Me lo sentivo, perché abbiamo recuperato palla in una zona molto alta del campo. Quando Stulic ha allargato per Morente, conoscendolo come giocatore, quando l'ho visto crossare ho pensato che sarebbe andata sul secondo palo. 

berisha

Si sente leader di questa squadra?

Si, perché a febbraio farò quattro anni a Lecce. Conosco un po' la gente, so come funziona. Posso aiutare anche i nuovi. So che è difficile arrivare in un altro paese. Mi sento un po' leader ma ci sono anche  il nostro capitano Falcone, Ramadani, Gaspar.

Sulla prossima partita col Verona

Con loro è sempre una guerra. Sempre palla lunga, seconde palle, sono cattivi nei duelli, hanno intensità. Sarà una partita molto dura, ma se la affrontiamo con quell'atteggiamento visto contro Napoli e Fiorentina, sarà difficile anche per loro, anche perché saremo a casa con tutti i tifosi.

Il feeling Ramadani

Siamo come fratelli io e lui. Dopo il gol era molto contento per me. La prima telefonata ricevuta dopo il gol? Da mio padre.

Il suo idolo da ragazzo

Il mio idolo è Modric. Lo è ancora. Il 10? E' un numero che mi è piaciuto sempre.

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