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Piccoli segnali di risveglio, ma contro il Napoli i giallorossi incappano nella sesta sconfitta consecutiva e si mettono alla finestra in attesa che si completi il turno di campionato.
Il Lecce mostra qualche segnale incoraggiante sin dall'inizio della partita, non è molto in realtà ma ce lo facciamo bastare nella speranza che, anche grazie ad una scintilla, si possa tornare a fare i punti necessari che servono per tagliare il traguardo della permanenza in serie A.

Baroni concede un turno di riposo a Gabriel Strefezza, proponendo sulla fascia destra Oudin, in una porzione di campo più accentrata rispetto alla posizione abitualmente occupata dal brasiliano. Dall'altra parte anche Di Francesco abbandona la linea laterale per giocare più vicino a Ceesay; le risultanze non sono male perchè entrambi spaziano variando la posizione, a volta allargandosi altre accentrandosi limitando così i punti di riferimento agli esterni partenopei. Baroni deve fare a meno dello squalificato Blin il cui posto viene occupato da Maleh, mentre in difesa ritorna Umtiti e Gallo gioca sin dall'inizio.

Dicevamo che l'abbrivio è stato positivo: grande pressione sui portatori di palla avversari e ripartenze; poi, pian piano il Napoli ha iniziato a prendere campo, forte di una tecnica individuale invidiabile ma i giallorossi non si sono scomposti, tant'è che mai gli azzurri sono riusciti ad arrivare al tiro fino al gol del vantaggio. Troppi errori in quell'azione che parte di fatto da un possesso del Lecce, con un passaggio (che era in realtà un siluro) di Baschirotto per Gendrey, palla persa ed immediato attacco ospite con Maleh che invece di accompagnare decide ingenuamente di sgambettare il diretto avversario; punizione insidiosa e gratuita, sul prosieguo dell'azione il gol del Napoli. 

Il Lecce tenta di reagire ma lo fa male perchè gli errori tecnici, anche su passaggi da principianti ad un metro, si susseguono e di fatto impediscono di portare pericoli; Ceesay si danna su tutto il fronte d'attacco ed a nessuno viene mai in mente di premiare la sua caratteristica migliore, cioè la velocità: l'unico a provarci è Umtiti ed infatti l'attaccante arriva prima sulla palla ma accorgendosi di essere in fuorigioco spara alto.

Nella seconda frazione di gioco i giallorossi rientrano in campo e prendono subito in mano il pallino del gioco, attaccano a folate finchè, grazie ad una palla ben messa in area, Ceesay colpisce di testa la traversa, sulla ribattuta Di Francesco segna il gol del pareggio e interrompe così la striscia negativa del Lecce che era a secco di gol da tante gare. 

La partita diventa equilibrata, le azioni da una parte e dall'altra si susseguono ma un innocuo cross messo in area dal Napoli viene poggiato da Gallo per Falcone ed al portierone giallorosso capita quella sventura che ad un bravo calciatore come lui succede solo un paio di volte in carriera: si fa sfuggire dalle mani un pallone comodissimo che finisce alle sue spalle. Il Napoli stenta a crederci ma questo episodio taglia le gambe al Lecce che di fatto non riuscirà più a rendersi realmente pericoloso nonostante Baroni immetta gente fresca. 

Una partita si sfortunata, nella quale i giallorossi ci hanno messo del loro in senso negativo e gli avversari hanno ringraziato. Troppi gli errori tecnici dicevamo, negli occhi sono rimasti gli ultimi due calci d'angolo in pieno recupero, con Falcone nell'area avversaria per cercare di raggiungere il pareggio e prima Banda, poi Strefezza invece di battere un bel calcio d'angolo sbagliano entrambi centrando il primo avversario disponibile.

Conclusa la partita ci siamo proiettati immediatamente alle prossime nove, sfide nelle quali il Lecce affronterà numerosi scontri diretti e dalle quali dovrà trarre i punti necessari per salvarsi. Qualcosa di buono nella prestazione contro il Napoli c'è stata, ora bisogna iniziare a fare i punti, le altre non aspetteranno più.

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