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Zan Majer. La prima volta che abbiamo sentito questo nome, sinceramente, siamo rimasti indifferenti. Non conoscevamo questo centrocampista, non avevamo idee delle sue qualità e per questo abbiamo deciso di aspettare, per vederlo in campo e valutarlo sul terreno di gioco.

Il centrocampista sloveno è arrivato nel Salento da svincolato, dopo il bruttissimo infortunio occorso a Manuel Scavone, che ha costretto l’ex centrocampista giallorosso ad un lunghissimo stop.

Majer è sbarcato a Lecce nel febbraio del 2019, con l’allora direttore sportivo Mauro Meluso che ha puntato su di un calciatore esperto, già protagonista in Russia con la maglia del Rostow.

A dir la verità, il classe ’92 si è ambientato fin da subito alla grande, entrando con intelligenza e velocità negli schemi di mister Liverani. Quest’ultimo chiedeva un grande lavoro alle mezz’ali ma Zan non ha mai lesinato impegno e si è sempre dimostrato all’altezza della situazione. 

In quella parte finale di stagione ha collezionato 11 presenze ma la sua definitiva consacrazione è arrivata nel campionato successivo, disputato in Serie A dai salentini.

Prima del Covid Majer ha fornito grandi prestazioni, segnato un gol decisivo nello scontro diretto per la salvezza contro la Spal e attirato su di sé le attenzioni di club di media alta fascia, tra i quali anche l’Atalanta di Gasperini. La pandemia, però, ha rallentato la sua crescita, dato che nella seconda parte di stagione lo sloveno non sembrava quello ammirato fino a febbraio, probabilmente anche per un calo fisico dovuto alle tante partite ravvicinate ed alle poche alternative a disposizione del tecnico romano.

Arrivato Corini in panchina, Majer ha subito ritrovato lo smalto dei vecchi tempi ed è stato fondamentale soprattutto nel periodo di rincorsa alla vetta vissuto dai giallorossi in Primavera. Alla fine il Lecce non è riuscito ad ottenere la promozione ma Zan ha convinto tutti attraverso le prestazioni, dimostrando personalità da leader e qualità assoluta per il campionato cadetto.

Lo scorso anno, infine, è stato pieno di alti e bassi, di momenti indimenticabili, tra i quali il gol al Pordenone nell’ultima giornata, e situazioni meno esaltanti. Di sicuro Zan lascia a Lecce un pezzo di cuore dopo tre stagioni e mezzo vissute, in ogni caso, al massimo, senza mai pensare davvero di andare via.

Adesso a Reggio Calabria troverà un ambiente caldo ed una società che vuole riportare in alto la Reggina. A 30 anni conosce bene il suo corpo e le sue caratteristiche e siamo certi che in Serie B continuerà a fare la differenza. Probabilmente sarà strano vederlo in campo con un’altra maglia ma il calcio è questo ed ormai abbiamo capito che si può fare ben poco. 

Zan saluta Lecce ma non è un addio, il suo legame con questa terra e questà squadra durerà in eterno, sigillato da 2 promozioni in 4 anni. 

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