Baldieri: "Lecce-Pisa? Contento per chiunque vinca. Stulic? Ha bisogno di tempo"
Alla vigilia del match tra Lecce e Pisa, il grande ex delle due squadre Paolo Baldieri ci ha raccontato il suo pensiero sul match e sulla stagione dei salentini, con un focus sull'attacco.
Lecce e Pisa apriranno il quindicesimo turno di Serie A, in una gara che si preannuncia molto delicata per il cammino delle due squadre verso l'obiettivo salvezza.
Alla vigilia del match, il parere di un ex storico delle due squadre, Paolo Baldieri che ha raccontato a Pianetalecce cosa ne pensa della stagione di entrambe le squadre, ha commentato il problema in attacco dei giallorossi e soprattutto ha chiarito per chi farà il tifo.
Bomber Baldieri
Campione d'Italia nella Roma di Liedholm, titolare nella mitica U21 di Azeglio Vicini vice campione d'Europa con Vialli e Mancini, Paolo Baldieri grazie alle sue giocate, al suo carisma e il suo buon cuore è entrato in modo indelebile nei ricordi di tutti i tifosi delle squadre in cui ha giocato, a suon di gol e traguardi storici.
Arrivato a Pisa da giovanissimo, con 67 presenze e 12 gol, ha segnato la storia del club grazie alla promozione in Serie A nella stagione 84/85 da assoluto protagonista.
A Lecce per quattro stagioni, è divenuto beniamino del popolo salentino centrando l'obiettivo Serie A con le sue giocate estemporanee. Al termine della sua carriera ha scelto proprio il Salento come luogo dove stabilirsi e vivere con la sua famiglia.
Le parole
Legatissimo a entrambe le città, ha espresso il suo parere sulla partita e sul futuro delle due squadre.
A Pisa ci hai lasciato il cuore, ma a Lecce la famiglia. Sarai allo stadio? Dove tenderà il tifo?
Io non vado più allo stadio da anni ormai, è scomodo per il parcheggio e per l'uscita, per il traffico ecc… Ma il Pisa manca da 34 anni in Serie A e certamente non potevo perdermi un'occasione del genere. Sarò allo stadio con un mio amico, uno storico giornalista del Pisa e vedrò la partita accanto a lui.
Davanti a me avrò tutto il mio passato calcistico migliore, ci ho lasciato il cuore.
A Pisa sono stati 2 anni stupendi: ero un ragazzino, mi hanno accolto benissimo assieme alla mia famiglia, ho trascorso un bellissimo periodo, la promozione e i tifosi, ci ho vissuto bene è stato proprio un bel momento.
Invece a Lecce ci son stato di più, ho fatto 4 anni, di cui 3 buoni, l'ultimo così e così, ma sono stati tra i migliori della mia carriera. Dopo 6 anni ho deciso di ritornarci con tutta la mia famiglia e stabilirci qui.
Se penso a entrambe le città, rivedo un passato magnifico. La questione tifo è molto complicata, diciamo che qualsiasi squadra vinca sarò contento. Vedo due squadre che giocano bene, sono vive, il campionato è lungo e la mia speranza è che si salvino entrambe, sarebbe un sogno continuare ad averle in Serie A. Di Francesco sa far giocare bene le squadre, hanno delle possibilità. Il Lecce mi è piaciuto molto contro il Napoli, ha giocato con coraggio. Anche il Pisa avrebbe meritato di più, con la Fiorentina, con la Roma, ha giocato alla pari dell'Inter per un'ora. E' una squadra cattiva, che aggredisce bene sulle seconde palle, si pressa tutti insieme , c'è un bello spirito combattivo. Gli manca un po' quell'esperienza che si necessita in Serie A, l'interpretazione dei momenti, non farsi prendere troppo dalla foga della gara che ti aiuta a evitare di commettere errori.
Sono squadre che però hanno un problema in attacco, il Pisa in casa segna poco così come il Lecce fa fatica a fare gol.
Entrambe si trovano meglio fuori casa, lontani dalle pressioni, non dovendosi trovare a fare la partita giocano bene di contropiede. Il Pisa in particolare riempie bene l'area di rigore, ha giocatori forti di testa come Touré che si inserisce spesso. Il Lecce ora è molto aiutato dai gol dei centrocampisti, nel calcio moderno sono loro a crearsi più occasioni sotto porta. Quando ad attaccare la porta sui cross si è in 5/6 rispetto che in 3 le probabilità di fare gol aumentano eccome.
Da attaccante che ha giocato con grandi campioni, come Vialli e Mancini, perché Stulic sta avendo tanta difficoltà a incidere?
Quando giocavo io, tutti i miei compagni d'attacco che erano forti fisicamente, piazzati, ci mettevano un po' a entrare nei ritmi e fare gol. E' una tipologia di giocatore importante per tenere il pallone e aiutare i compagni.
Io credo che sia principalmente una questione di tempo, ha bisogno di carburare, di allenarsi bene, di combattere e poi i gol arriveranno. Non è un fuoriclasse sia chiaro, però è un giocatore combattivo, apatico e che lotta, questo a me piace.
Il gol sbagliato a Cremona? Quando un giocatore non si sente in fiducia e le aspettative sono alte fa fatica. E' un calciatore che ora vede poco la porta e quando capita l'occasione le pressioni ti portano a sbagliare anche gol facili.
Vedi l'anno scorso Krstovic: molti lo criticavano, alla fine del girone d'andata aveva fatto pochi gol ma lui tirava sempre, da tutte le posizioni. In Europa era il giocatore che più tirava in porta, questo fa moltissimo nella propria squadra, le difese avversarie si spaventano, giocano di paura, non è facile organizzarsi e difendere contro un giocatore così imprevedibile che calcia sempre, crea un enorme fastidio. Questo poi aiuta tutta la squadra. A Stulic sta mancando la cattiveria di provare le conclusioni.
Gli attaccanti del Pisa sono diversi, sono giocatori che stanno trovando il gol in maniera divisa: Nzola, Moreo e Meister sono lottatori, si aiutano bene con il fisico. Vedi il gol contro il Sassuolo di Meister, se lo va a cercare, lotta su tutti i palloni, aggredisce il portatore di palla. Poi magari non mantieni l'intensità per 90 minuti ma solo per 60, ma l'apporto alla squadra e alla partita resta importante.
Avendo visto con i propri occhi i migliori attaccanti, anche in ottica futuro per la nazionale, chi viene in mente guardando Camarda?
Dei miei ex compagni non me ne viene in mente nessuno, ma lui è un giocatore importante che ha bisogno di crescere, di giocare tante partite prima di formarsi. Ha un futuro importante davanti a sé ma adesso deve solo pensare a giocare. E' ancora troppo giovane, a 17 anni non si ha nemmeno la patente, devono portarlo agli allenamenti, non è facile fare un percorso ma lui ha le caratteristiche per farlo.
Ha tutte le caratteristiche per diventare un campione, non deve accontentarsi e deve puntare a migliorarsi sempre. Ci sono giocatori che impiegano molto più tempo a emergere, a farsi grandi, ci sono percorsi lunghi da affrontare. Lui ha bruciato un po' le tappe.
Spero vivamente diventi un campione, in nazionale abbiamo bisogno di giocatori forti in attacco. Controlliamo e seguiamo il suo percorso.
E sui giovani…
Bisogna farli giocare, serve che accumulino esperienza.
Io vedo Berisha, è un ragazzo molto interessante, è forte ed ha qualità. Un giocatore delle sue caratteristiche è fondamentale in ogni squadra, un centrocampista che prova a inserirsi. Per lui come anche per Dorgu, io li avrei fatti giocare molto prima. La loro natura è chiara e in campo le qualità emergono, non si perdono. Quando un giocatore è forte lo si vede subito dagli allenamenti che ha quel qualcosa in più, bisogna dare la possibilità subito di incidere.
Guardando il Pisa mi viene in mente Tramoni: è un giocatore forte e di grande qualità, ma sta facendo fatica a incidere e trovare spazio. I ritmi della Serie A non sono quelli della B, ci vuole molto più sacrificio, ma lui è un giocatore forte e le sue giocate stanno mancando un po' alla squadra. Sono sicuro che il girone di ritorno sarà migliore di quello d'andata. Quando arriva un allenatore che invece di spostarti 10 metri in avanti ti chiede di stare 10 metri indietro, di correre e di sacrificarti per i tuoi compagni, se si è sempre stati abituati a giocare in una posizione è difficile adattarsi immediatamente, ci vuole tempo.
Un aneddoto sulla partita
Io da ex ho sempre fatto gol, sia a Lecce che a Pisa. Segnai al Lecce nel primo anno in Serie B col Pisa, e poi qualche anno dopo con il Lecce al Pisa quando abbiamo vinto 2-1. Anconetani mi disse: “ma la smetti di farci sempre gol mannaggia a te?”
In entrambi i casi esultai, è ridicolo l'attaccante che non esulta. I tifosi tifano per la maglia, ed è giusto che tu in quanto rappresentante di essa debba esultare, in campo bisogna dare sempre il massimo, anche per rispetto alla società con cui giochi. Ovviamente non ho mai esultato spudoratamente, in campo siamo rivali ma poi fuori è diverso, resto legatissimo alle due città e i tifosi mi vogliono sempre bene.
Cerco di essere sempre neutrale. 34 anni senza Serie A sono stati lunghi, sarei stra felice se si salvassero entrambe, spero vivamente di rivedere questa partita allo stadio l'anno prossimo.









