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La sconfitta cocente patita in casa nello scorso turno contro il Verona era sicuramente ancora negli occhi e nella testa dei giallorossi. Quando si perdono incontri così importanti il rischio di cadere in depressione è alto, di contro può accadere che un gruppo maturo voglia dimostrare ai suoi tifosi ma soprattutto a se stesso di essere riuscito a comprendere gli errori ed a voltare pagina. Questo è stato il Lecce sceso in campo a Roma contro la Lazio; una squadra che pur contro un avversario proibitivo, in lotta per uno dei quattro posti utili per disputare la Champions, ha dimostrato di essere ancora sul pezzo e di avere le carte in mano per giocarsi la salvezza a testa alta. Certo, poteva essere una vittoria liberatoria ed un grandissimo regalo per tutti coloro che ci hanno sempre creduto, ma il pareggio è in ogni caso un risultato importante ed ancor di più la prestazione sfoderata all'Olimpico. Si, proprio la prestazione, l'aver visto una squadra viva è un fatto che infonde un po' di serenità in chi ha assistito alla gara.

Come per incanto è tornato il Lecce aggressivo, quello che ti toglie il fiato, ruba palla e riparte, baricentro alto, squadra sia corta che stretta che si difende correndo in avanti. Il marchio di fabbrica di Marco Baroni, almeno fino al settantesimo minuto quando un po' per paura, per stanchezza e per la bravura dell'avversario il Lecce, per difendere un meritato vantaggio, è indietreggiato fin nella propria area rischiando di subire la rete del pareggio. Gol che ad una manciata di secondi dalla fine è arrivato a causa di un rimpallo.

Andiamo per ordine: Baroni schiera davanti a Falcone la stessa linea difensiva vista contro il Verona: Gendrey a destra, Baschirotto e Umtiti centrali e Gallo a sinistra; il tecnico toscano ripropone Oudin a centrocampo (mezz'ala sinistra) con Hjulmand perno centrale e Blin sulla destra; in avanti Colombo dal primo minuto, con Banda e Strefezza. Il Lecce parte con le idee chiare anche se alcuni interpreti non sono probabilmente nella serata migliore: pensiamo a Strefezza, a Gallo ed a Colombo. Nonostante tutto i giallorossi pressano, combattono palla su palla e vincono molti duelli, questo permette loro di arrivare per primi sulle seconde palle. Il buon momento culmina con la concessione di un rigore concesso per fallo su Blin e dal dischetto si presenta Gabriel Strefezza: saltello prima di calciare in porta e palla fuori. I rigori col saltello sono stati una condanna per il Lecce nelle ultime stagioni ed in partite fondamentali, ricordiamo ancora con un senso di impotenza quelli battuti in questo barbaro modo da Marco Mancosu che sono costati promozioni e retrocessioni. All'errore dal dischetto si somma la dormita sul gol di Immobile che porta in vantaggio la Lazio. Proprio dopo il gol degli uomini di Sarri abbiamo potuto apprezzare la reazione del Lecce, perchè la squadra dopo il comprensibile sbandamento iniziale si è ricompattata ed ha ricominciato a giocare fino a giungere al gol del meritato pareggio, a pochi secondi dalla fine dei primi quarantacinque minuti, ad opera di un Oudin finalmente salito in cattedra. Stavolta è la Lazio a subire il contraccolpo perchè il Lecce rientra sul terreno di gioco convinto delle proprie possibilità e raddoppia, ancora con Oudin. Dopo il vantaggio si assiste ad una reazione di forza e rabbia da parte dei biancocelesti che non ci stanno a perdere, ma i giallorossi combattono su tutti i palloni anche se col passare dei minuti iniziano ad indietreggiare. Una squadra tecnica come quella di Sarri va a nozze se non viene pressata e così è stato: occasioni sfumate di poco e il Lecce non riusciva più ad uscire fino al triplice fischio di Maresca, direttore di gara. Prima di questo però la Lazio è riuscita a pareggiare quando mancavano una manciata di secondi alla fine, di conseguenza nonostante la buona prestazione per larghi tratti della partita ed il punto in più in classifica, l'amaro in bocca resta, eccome.

Due a due quindi ed un punto meritato ad arricchire la classifica del Lecce. Se questo punto sarà significativo o meno lo sapremo dopo che si disputerà Spezia-Milan, dal risultato di quella partita si saprà che valore dare al punto conquistato oppure se, a dispetto dei pronostici, vedremo lo Spezia avvicinarsi in classifica.

In ogni caso domenica prossima al Via del Mare ci sarà lo scontro diretto proprio contro lo Spezia, una partita che potrebbe valere un'intera stagione sia per gli uomini di Baroni che per gli avversari. La nota positiva, qualunque sarà il risultato dello Spezia sabato, è che contrariamente al disfattismo imperante, il Lecce è ancora vivo e lotterà fino alla fine.

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