Scurto sui tanti stranieri nella giovanili: "Sono due le cause". Ecco quali

Le parole dell'ex tecnico della Primavera giallorossa a la Gazzetta Regionale
L’ex allenatore della Primavera del Lecce, Giuseppe Scurto, è tornato a parlare in un’intervista concessa a la Gazzetta Regionale. Dopo l’addio a sorpresa al club giallorosso, con il testimone passato all’attuale tecnico Simone Schipa, Scurto non è rimasto con le mani in mano. Come ha raccontato, ha finalmente dato vita a un progetto che sognava da tempo: l’apertura di una scuola calcio, l’Alcamo Academy, ora gestita insieme all’amico Cristian Ciaramella.
Com'è cambiato il calcio giovanile
Il tecnico ha parlato anche di com'è cambiato il calcio giovanile in questi dodici anni: "E' cambiato molto - dice Scurto - Sul piano tecnico in Primavera, ad esempio, ormai si ragiona come se fossero prime squadre, quindi cambia anche l'impegno degli staff. Bisogna rimanere costantemente aggiornati, le cose cambiano di continuo, c'è molto più studio, anche sulla partita secca."

Poi parla anche dell'evoluzione fuori dal campo, ovvero di come i " Ragazzi vengono trattati come fossero tutti già calciatori affermati e c'è tutto un contorno che ne condiziona la crescita. Un bravo allenatore, oggi, oltre a tutto il resto deve cercare anche di lavorare mentalmente per far sì che i singoli ragionino collettivamente".
Sui tanti stranieri nelle giovanili
Credo principalmente per due fattori. Il primo economico. In Italia, sentendo gli addetti ai lavori, i costi dei calciatori sono più alti. Il secondo fattore riguarda, a mio avviso, l'introduzione delle retrocessioni nel campionato Primavera 1. Questo ha portato tutte le società ad alzare il livello delle proprie squadre Primavera andando a pescare molto all'estero dove, riprendendo il discorso di prima, i costi in tanti paesi sono più accessibili.