Falco e la sua Lecce: lì dove tutto è nato, lì dove tutto è cambiato

Difatti quel Benevento raggiungerà la storica promozione in A anche grazie alle prestazioni di Falco, che siglerà 6 gol e 7 assist. Sembrava la svolta per la sua carriera, ma una grande stagione in B non gli ha permesso una seconda possibilità nella massima serie.
La stagione 2017-2018 è probabilmente la peggiore nel suo percorso di crescita, con 2 esperienze diverse (Perugia e Pescara), 16 presenze, un solo gol e qualche infortunio di troppo.
Era forte in lui il bisogno di ripartire, e proprio per questo ha deciso di farlo dove tutto è iniziato. In estate il Lecce ufficializza il suo tesseramento ed è il momento della svolta sia per i giallorossi sia per la sua carriera.
I dati parlano da soli: 7 reti e 10 assist in 31 partite; Falco è tornato a far gioire il Salento e finalmente si è ripreso la Serie A.
Nel mercato estivo molte pedine cambiano, ma lui resta lì, al centro del progetto, ed è un protagonista assoluto anche in campo. Alla prima nella scala del calcio crea il panico tra la difesa dell’Inter, non passando assolutamente inosservato all’esterno. Spopolano infatti sui social i suoi dribbling attorno le maglie nerazzurre, tra complimenti illustri e un nuovo soprannome: “il Messi del Salento”.
Il primo gol arriva nel 2-2 casalingo con il Sassuolo su punizione, una delle sue specialità.
5 giorni dopo sigla un altro assist, questa volta contro il Genoa, e le voci che lo vogliono in azzurro nella selezione di Roberto Mancini si fanno sempre più insistenti.
Nella mini-crisi autunnale del Lecce fa fatica ad emergere un po’ come tutti, ma nel momento della ripartenza mette la quinta colpendo prima il Torino con il gol del 3-0, e poi il Napoli con un assist al bacio per Lapadula.
Non ci sono più dubbi: è un Falco 2.0, pronto a centrare nuovi obiettivi in giallorosso e perché no, sognare la convocazione nella nazionale italiana in vista di Euro 2021.
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