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Polemiche, soprattutto sponda capitale, per un contrasto di gioco nell'area del Lecce. Lo scontro con Zalewski non è stato giudicato irregolare da parte del direttore di gara e la sala VAR non è intervenuta. 

I dialoghi in sala VAR

Sono stati riprodotti i dialoghi tra il VAR Paterna e l'AVAR Di Paolo, che sono stati sin da subito concordi: non si tratta di calcio di rigore. È stato giudicato come un contrasto di gioco.

Il commento nello studio di DAZN

Presente, oltre agli opinionisti di DAZN, Antonio Damato, il vice commissario CAN. In seguito alla proiezioni delle immagini, quest'ultimo ha commentato:

È molto più uno scontro di gioco, avalliamo il lavoro di Di Paolo e Paterna al VAR. Il portiere del Lecce si scontra prima col suo compagno di squadra, poi entrambi franano su Zalewski. Non è imprudenza, lo cataloghiamo come scontro di gioco. 

Per Borja Valero è una situazione al limite, Damato risponde:

Se fosse stato fischiato rigore in campo, il VAR avrebbe fatto silent check. Preferiamo questi rigori non vengano assegnati perché non c'è un'evidenza chiara di imprudenza da parte del portiere.

Per l'AIA, dunque, si tratta di una situazione che va valutata in campo e sulla quale il VAR difficilmente incide. In via generale, però, non si tratta di rigore, perché non vi è imprudenza da parte del portiere. Per questo motivo, l'arbitro ha fatto la scelta giusta e la sala VAR altrettanto, non intervenendo. Infine, Damato ha risposto a Stefano Borghi:

Il calcio è uno sport di contatto e si espone ad una serie di episodi che non sono né bianchi né neri. Nelle zone grigie, ci pensa l'arbitro. Il VAR interviene solo in caso di chiaro ed evidente errore. Non essendo una dinamica chiara ed evidente da calcio di rigore, rimane giustamente la decisione del campo.

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