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Il Lecce strappa un altro punto ad una big del campionato italiano, dopo quello di domenica scorsa conquistato contro il Milan e sfata il “tabù” Via del Mare. Lo avevamo detto in tempi non sospetti che questa squadra, con una condizione atletica accettabile e una volta recuperati gli effettivi, sarebbe stata nella condizione di giocarsi le partite con tutti. Così è. Il Lecce è orfano del suo condottiero, Fabio Liverani, squalificato, ma sembra non accorgersene e inizia la gara senza paura, in uno stadio gremito in tutti i settori. L'approccio è anche figlio di una sfrontatezza che in altre partite non avevamo notato ma che è servita a non inchinarsi immediatamente ad una Juventus fortissima, pur senza Ronaldo. Certo, gli errori in fase di contenimento da parte dei giallorossi sono sempre tanti, errori un po' gratuiti che esulano dai pur bravi avversari. Anche quelli di misura nei passaggi al momento della ripartenza, sono errori che costringono il Lecce ad alleggerire la manovra meno di quanto potrebbe e questo è un peccato. La mancanza di lucidità nel momento in cui si deve ripartite in velocità fa pensare ad una poca tranquillità, probabilmente dettata dall'inesperienza. Certo è che ora, molto più che in occasioni passate, quando il Lecce non sbaglia i passaggi diventa pericoloso e fa male agli avversari. Abbiamo avuto questa sensazione nei momenti immediatamente successivi al vantaggio ospite: subito il Lecce ha preso in mano il pallino del gioco, reagendo con ferocia, finchè non è giunto al pareggio siglato da Marco Mancosu. Reazione che fino a due/tre partite fa la squadra non aveva mai avuto. Questo significa che le prestazioni ed i risultati contribuiscono enormemente ad accrescere la fiducia in se stessi. Un punto strappato con i denti, contro colei che vince il titolo italiano ormai da anni, non può non fare bene al Lecce. Lo stadio completamente giallorosso, a parte lo spicchio di tifosi juventini nel loro settore, ha fatto il resto. A proposito di tifosi avversari: era pieno il settore ospiti ma anche muto, senza cori, senza calore e folklore. Sembravano imbalsamati. Ci è tornata in mente la scorsa partita, quando in trasferta vi erano i tifosi del Lecce a Milano ed abbiamo colto le differenze, ripensando al boato in occasione del pareggio siglato da Calderoni. Il Lecce è sulla via della guarigione e pare che abbia pagato lo scotto dell'essere in serie A. Probabilmente non è ancora la squadra che sogna Liverani, alcuni degli acquisti estivi non giocano e quanti di loro lo hanno fatto in passato non si sono espressi al meglio. Questo gruppo quindi ha ancora margini di miglioramento immensi e non ancora quantificabili; lo farà quando saranno pronti quei giocatori chiamati per garantire, sulla carta, un ulteriore salto di qualità. Intanto Mercoledì, nel turno infrasettimanale, la squadra si recherà a Genova per affrontare la Sampdoria. Uno scontro diretto. Proprio lì, Liverani ed i suoi, potranno provare a dare il giusto seguito alle ultime due prestazioni.
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